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Lazio, Fabio Poli: “Il Bologna non mi convince. Per Baroni giù il cappello”

Edoardo Benedetti Redattore 
Il doppio ex Fabio Poli ha commentato l'avvicinamento alla sfida dal sapore europeo di domenica sera, quando la Lazio ospiterà il Bologna

Nel corso di un'intervista rilasciata a Il Resto del Carlino, Fabio Poli ha commentato da doppio ex la sfida dal sapore europeo tra Lazioe Bologna, in programma domenica 24 novembre alle ore 20:45. Queste le sue parole sul match: "Il gioco del Bologna non mi convince. Il lavoro di Italiano quest’anno è difficile. In campo vanno i giocatori e alla fine sono quelli che determinano, però fin qui non ho visto una qualità di gioco paragonabile a quella della scorsa stagione.

Sul match di domenica sera, Lazio-Bologna

"E' la mia partita del cuore. Bologna è casa mia, ma anche alla Lazio i tifosi mi fanno sentire a casa: ogni volta che li incontro mi trattano come uno che con quella maglia abbia vinto uno scudetto. Quella del 1986/87 annata indimenticabile: con Fascetti in panchina e quei 9 punti di penalizzazione che avrebbero steso un toro. Fu una grande sofferenza, ma alla fine arrivò il mio gol a Napoli nello spareggio col Campobasso. Sono passati quasi quarant’anni, ma per i laziali sono rimasto un mito. 

Su mister Baroni

"Fu mio compagno al Bologna in Serie B, nel 1991-92. Non ho bei ricordi: Baroni arrivava dal Napoli e legò subito con Pazzagli, Gerolin e Incocciati, ingaggiati anche loro in estate. Si crearono due gruppi che spaccarono lo spogliatoio: da una parte i nuovi arrivati e dall’altra noi della vecchia guardia, io, Villa, Mariani, che eravamo molto legati a Maifredi. Ma gli altri spingevano per Sonetti e alla fine i dirigenti ascoltarono loro: Gigi saltò e arrivò Sonetti. Per Baroni allenatore, invece, giù il cappello: ha plasmato una Lazio che fa cose semplici, ma che è bella ed efficace: tutti in campo si muovono all’unisono e sanno esattamente cosa fare. E là davanti c’è quel Castellanos che mi piace da matti."