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Lazio
Meno di un mese al via della nuova stagione: il prossimo 9 luglio la Lazio inizierà la 2 giorni di visite mediche prima di partire (l'11 pomeriggio) alla volta di Auronzo di Cadore. Iniziato dunque il conto alla rovescia verso quello che sarà il sedicesimo ritiro biancoceleste sotto le Tre Cime di Lavaredo. Testa dunque alla prossima stagione con la società inevitabilmente focalizzata su quello che dovrà essere un mercato all'altezza delle richiesta di mister Sarri. C'è una Champions League da giocare e un campionato in cui continuare a essere protagonisti. In attesa di capire quali saranno gli sviluppi sul fronte mercato, c'è ancora tempo per tirare le somme in merito a quella che è stata la stagione appena conclusa dai bianocelesti.
La crescita di Immobile e compagni è stata netta con la squadra che ha chiuso al secondo posto (prima volta nell'era Lotito) dopo il quinto della prima annata targata Maurizio Sarri. Encomiabile il lavoro del tecnico biancoceleste in grado di dare nuova linfa in particolar modo a quella difesa che nella sua prima stagione era stata il grande tallone d'Achille. Una difesa fragile a cui si è unita più volte l'accusa di sbagliare in maniera reiterata l'approccio al match. Se la crescita della difesa è stata netta, non da meno è stata quella mentale dell'intero gruppo. Il cattivo approccio è ormai solo un ricordo e i numeri ne sono il manifesto. Nei primi 15 minuti infatti la Lazio non ha mai subito gol (lo scorso anno erano state 14 le reti subite). Segnando invece per ben 12 volte (solo nell'ultimo quarto d'ora ha fatto meglio con 14 gol). Numeri a testimoniare come la crescita della Lazio non è stata solamente dal punto di visto della tecnica in campo ma anche soprattutto nella testa di ogni calciatore.
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