E’ il giorno del giudizio, ma un segnale forte arriva dal destino dell’erede promesso Gattuso. Bloccato da giorni, “liberato” lunedì sera da Lotito e annunciato dalla Fiorentina ieri pomeriggio. Risale così la permanenza d’Inzaghi alla Lazio, anche perché ieri il presidente lo ha addirittura chiamato. L’ultima telefonata risaliva al compleanno, ma oggi bisognerà ricostruire definitivamente un triplice rapporto deteriorato da attriti lunghi un anno e dalle ultime parole di Simone al vetriolo. Per la società, il mister deve innanzitutto chiedere scusa per restare al suo posto, abbassare il capo e accettare addirittura un rinnovo al ribasso. Praticamente lo stesso ingaggio (di poco superiore ai 2 milioni) che percepirà sino alla scadenza del 30 giugno. Non vale più la bozza di biennale (più opzione per il terzo anno) presentata a Inzaghi da Lotito a febbraio scorso. L’allenatore deve “pagare” per non averlo accettato subito, aver aspettato la Juve o altre corteggiatrici prima di sedersi a trattare al tavolo e aver fallito l’obiettivo del ritorno in Champions. A questo si aggiunge uno sfogo vittimistico che ha ferito il presidente e gli ha rimesso un popolo contro. Tare aveva invece già tradito Inzaghi da tempo, ma adesso fa pure lui la parte dell’offeso, sopratutto per le improvvise frecciate sul mercato. Il prossimo sarà ancora più delicato e pure per questo il diesse è perplesso sul proseguimento del ciclo. Eppure si mostra ottimista in pubblico: «Si decide tutto nell’incontro. Ci sono ancora i margini per ritrovare un accordo». Inzaghi dovrà accettare, senza nessun contraddittorio, un progetto obbligato.
news
Lazio, per restare Inzaghi stasera deve chiedere scusa e accettare il progetto
Va ricucito un rapporto con Lotito e il ds Tare furiosi dopo le dichiarazioni del tecnico post-Sassuolo
SCENARI
Non è facile a queste condizioni non pensare al divorzio, ma Inzaghi dovrebbe andare contro se stesso: «E tutti sanno cosa rappresenta per me dopo 21 anni la Lazio». Accettare un prolungamento a così basso costo, da una parte sarebbe prostrarsi a Lotito, dall’altra una dimostrazione pubblica del suo amore eterno così tanto sbandierato. Simone può uscire ancora più da beniamino assoluto e senza rimanere col cerino in mano. Non c’è un’altra squadra pronta ad abbracciarlo in questo momento, a meno che il Napoli non si stia rifacendo sotto dopo aver rinunciato a Conceicao, bloccato dal Porto. Per Inzaghi una nuova chiamata di De Laurentiis sarebbe una boccata d’ossigeno pure per avere un’altra forza al tavolo, anche se la sua priorità dovesse davvero essere la Lazio.
Cittaceleste.it
© RIPRODUZIONE RISERVATA