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Pedro
Se chiuderà la carriera al Tenerife, ora è presto per dirlo. Ciò che invece difficilmente si concretizzerà sarà un addio di Pedro prima di giugno. I conti, infatti, vanno fatti anche e soprattutto con quel Lotito che, senza ascoltare nessuno, lo ha rinnovato a luglio per un anno (con opzione per il secondo). Una decisione che può apparire ai limiti della follia per chi sulla carta d'identità di anni ne conta 36 e le cui caviglie non garantiscono più come una volta. Se però il tutto riguarda un giocatore come Pedro, allora il discorso muta in toto. Lo spagnolo non ci pensa e ora può aver segnato la svolta della stagione della Lazio.
Lo spagnolo è rinato ancora, in campo sembra tutt'altro rispetto a quanto visto in avvio di campionato. "Ora sto bene. Infatti vorrei giocare di più, ma la scelta spetta a Maurizio", e quel Maurizio ci pensa sempre a lanciarlo dal primo minuto ma il suo veleno è letale a gara in corso. Ha un altro impatto sulla gara rispetto a Felipe Anderson o Zaccagni. Pedro è leader indiscusso: risorsa fondamentale per la Lazio dentro ma anche fuori dal campo. Dal momento del suo arrivo traduce gli schemi e aiuta il nuovo amico Castellanos e non nega mai una dose di saggezza a chi ne ha bisogno. E questa Lazio ha bisogno di lui.
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