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Pedro: “Lazio club storico come Barcellona e Chelsea. Vorrei ritirarmi con…”

Edoardo Pettinelli Redattore 
Intervenuto ai microfoni di El Dia, l'attaccante biancoceleste ha parlato a 360°, toccando vari temi: dai trofei passati ai sogni futuri

Uomo in più della Lazio di Baroni, giocatore eterno in grado di mettere nella propria bacheca ogni trofeo che il calcio sia stato in grado di offrirgli. Pedro, 37 anni lo scorso luglio, continua a trascinare i suoi compagni in campo e i tifosi sugli spalti al ritmo dell'eterna Raffaella Carrà. Intervenuto, in patria, ai microfoni di El Dia, lo spagnolo ha toccato vari temi: dalla sua carriera e i trofei passati fino ai piani per il futuro, passando per il sogno di vincere anche con la maglia della Lazio.

"A Tenerife mi amano molto, forse anche troppo per quello che merito. È stato un peccato non aver mai giocato lì con la maglia della Nazionale, ma sono felice che Yeremy Pino, Ayoze e Pedri possano realizzare questo sogno lunedì. Seguirò la squadra da lontano, come sempre, sperando che uno dei tre segni un gol. Sarebbe una grande gioia per me. Ho avuto la fortuna di arrivare in Nazionale, di giocare in campionati importanti e naturalmente sono molto felice in generale per tutto quello che ho potuto dare alla Spagna. Ora la seguo ogni volta che gioca. Ho avuto comunque modo di giocare a Tenerife con la maglia del Barcellona.

È stata una partita speciale, davvero bellissima. La cosa più emozionante in queste situazioni è giocare vicino alla tua gente, nel mio caso a parenti che non mi avevano mai visto dal vivo. Per fortuna ho fatto una buona partita e ricordo che ho anche segnato. È un peccato che non si sia ripetuto più volte perché il Tenerife non era in Liga negli anni successivi, ma è una squadra che porto nel cuore perché è quella del mio paese. Anche se non ho mai giocato con loro in squadra, spero che raggiunga la massima serie il prima possibile. Sarebbe bello per tutti. La mia carriera sottovalutata? Io sono felice, mi sento un privilegiato e non posso lamentarmi.

Non avrei mai immaginato di vincere 25 titoli in carriera, di vincere la Champions League, la Coppa del Mondo, di giocare in due delle migliori squadre della storia. Mi riferisco ovviamente alla nazionale e al Barcellona. Ma è stato anche un onore difendere i colori del Chelsea e ora sono molto contento di essere alla Lazio. Forse a livello mediatico non mi hanno riconosciuto tanto, non lo so, è una cosa che potremo giudicare più avanti, quando mi sarò ritirato. Ho potuto dedicarmi professionalmente a ciò che mi piace di più e lo sto facendo ancora alla mia età con un affetto straordinario da parte dei miei compagni, degli allenatori e dei tifosi.

Ho fatto tanti sforzi, tanti sacrifici, ma quello che porterò sempre con me quando tutto questo sarà finito sarà l'affetto della gente. Questo è quello che conta di più. Ovviamente vorrei vincere qualcosa con la Lazio perché ho avuto la possibilità di vincere un titolo in tutte le mie stagioni, tranne che in Italia. Mi piacerebbe farlo qui perché la Lazio è un club storico, con una storia come quella del Chelsea o del Barcellona.

So che qui è più difficile per diversi fattori, ma al momento stiamo facendo bene e siamo anche primi in classifica in Europa League. Vedremo fino a che punto possiamo arrivare. Ma senza dubbio vorrei ritirarmi vincendo un trofeo. Non è un'ossessione, ma quando arriverà il mio momento mi farò da parte, lo farò con discrezione e sarà difficile, ma né più né meno di quello che hanno già fatto altri compagni di squadra e amici".