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Pedro
In attesa di sapere le reali condizioni di Ciro Immobile, Sarri in quel di Formello può sorridere. Pedro si è allenato a pieno regime tutta la settimana, cosa che non succedeva da tempo. Dall'inizio partita ha sempre giocato a mezzo servizio, risultando comunque spesso decisivo come con l'Inter o nell'ultima uscita contro la Cremonese. Due gol ma anche due gli stop, sempre per problemi alle dannate caviglie che lo accompagnano, una, dall'uscita spagnola contro il Real Valladolid e l'altra dalla partita con i neroazzurri di Inzaghi. Il canario, da grande giocatore quale è, non si è mai realmente fermato ed è stato utilizzato anche contro la Sampdoria nella trasferta ligure, con il Napoli e il Midtjylland.
In queste prime nove partite stagionali non c'è stata pace per Pedro che ora spera di averla trovata. Sarri non l'ha mai utilizzato titolare in questa campionato dove il numero nove è subentrato ben cinque volte. Pedrito al 100% è un'autentica minaccia per gli avversari anche a discapito di una carta d'identità che recita 35 anni tondi. Ora Pedro vuole recuperare il tempo perso in questo avvio di stagione. Sarri può solo che gioirne; con la carta Pedro ha la possibilità anche di organizzare il turnover offensivo della Lazio in maniera differente senza perdere mai la qualità.
Cremona è stata la definitiva riprova che il vero Pedro sta tornando. Il Pedro del meraviglioso gol al Napoli dello scorso anno e della rete del ko definitivo contro l'Inter. Ha libertà di movimento, fa l'ala, il tornante con un ritmo sempre costante. Giocatore chiave per il palleggio di Sarri e alle sortite dei contropiedi. A lui Sarri dice ben poco, gli concede tutto essendo consapevole che le decisioni che un uomo con il palmares dello spagnolo prende raramente sono sbagliate.
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