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Pedro
Non ne esistono tanti, o almeno non ne nascono più tanti di campioni come Pedro Rodriguez: a 38 anni, l'esterno ex Barcellona è un vero e proprio monumento vivente del Calcio della passata generazione, quello rivoluzionato dal suo ex allenatore Guardiola, che stravolse completamente molti concetti di gioco plasmando alcuni tra i calciatori più forti della storia per il Barcellona probabilmente più forte della storia.
Quando Pedro, nel fiore della sua carriera, completava il tridente con Messi e David Villa nella storica finale di Champions League vinta dai catalani a Wembley contro il Manchester United e segnava ai Red Devils, non era il più luminoso tra i gioielli presenti, ma la sua tecnica con entrambi i piedi e la sua visione di gioco innata lo hanno elevato tra i suoi colleghi.
Alla Lazio, qualche anno dopo, si è creato un rapporto speciale, complice anche un'esperienza fallimentare sull'altra sponda del Tevere. Dove Pedro, con un pedigree da 25 trofei, è stato messo alla porta dopo un solo anno di alti e bassi da Mourinho per fare posto a Zaniolo e Carles Pérez nel suo impianto di gioco. Qualcosa che l'ex Barcellona, campione dentro e fuori dal campo soprattutto per l'atteggiamento, evidentemente non ha mai digerito.
Ci ha pensato allora la Lazio, lesta a convincere la Roma a cedere lo spagnolo gratis per regalare a Sarri, all'epoca appena arrivato a Roma, un calciatore che fosse più di un'alternativa se abbinato al rientrante Felipe Anderson e al nuovo arrivo Zaccagni, entrambi alla ricerca di un'intesa che verrà solo dopo perfezionata con i compagni.
Quest'estate, poi, il rapporto tra Pedritoe la Lazio sembrava essere arrivato alla sua possibile conclusione. Poi la voglia dello spagnolo di rimanere nonostante le cifre esorbitanti offerte dall'Arabia Saudita ha fatto la differenza. È rimasto, pur non certo del posto, e oggi con 5 gol in sole 10 presenze stagionali sta vivendo una vera e propria seconda giovinezza.
Per questo, ora la società starebbe vagliando addirittura l'ipotesi di un ulteriore prolungamento del rapporto sebbene per carta d'identità Pedro non rappresenti un profilo in linea con la linea verde ricercata dalla dirigenza. I discorsi in ogni caso sono rimandati a fine stagione, quando starà allo stesso giocatore capire se proseguire o meno il rapporto con i biancocelesti. Ma, intanto, la Lazio sembra pensare seriamente alla possibilità di proseguire insieme. Con tre opzioni sul tavolo.
La prima delle possibili idee di Lotito e Fabiani vedrebbe Pedro e la Lazio insieme, magari per un altro, ancora in campo con la maglia biancoceleste addosso e agli ordini di Baroni. La seconda vedrebbe lo spagnolo appendere gli scarpini al chiodo per diventare una nuova figura del quadro dirigenziale biancoceleste, una sorta ambasciatore del brand Lazio nel mondo. La terza, infine, potrebbe vedere il canario entrare nello staff tecnico o con Baroni o alla guida di una formazione giovanile. Ipotesi, per ora, rimandate ai prossimi mesi. Ma la storia tra Pedro e la Lazio potrebbe non essere alle battute finali.
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