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Pedro è una ventata di aria fresca. Entra, segna e mette le ali alla Lazio

redazionecittaceleste

La carta d'identità racconta un uomo di 35 anni ma quando poi entra sul campo da gioco vola ancora come quando sfrecciava sui campi spagnoli

Non può che risuonare, al triplice fischio di Stefanski, Raffaella Carrà per tutto lo Stadio Olimpico. Il protagonista è sempre lo stesso e "Pedro, Pedro, Pedro, Pedro Pè" si prende la scena ballando e saltando accompagnato dalla voce della Curva Nord. Toglie le castagne del fuoco lo spagnolo che al 55° entra e al 58° è già stretto tra gli abbracci dei compagni dopo il gol del 2-1. Entra e mette le ali a una Lazio che dopo Bergamo è bella anche in casa e lo è ancora senza Immobile e con Luis Alberto per altri 90 minuti in panchina. Lo spagnolo non entra neanche a gara in corso e vede solo da seduto il suo connazionale far volare la Lazio.

Probabilmente la prossima volta Pedro scenderà in campo con una taglia in meno di scarpini visto che di poco più di un millimetro è oltre l'ultimo uomo in occasione del 3-1 poi cancellato dal Var. La carta d'identità non mente e le primavere del canario sono 35, ma lo sono solo su di un pezzo di carta: quando scende in campo lo fa con la fame e la voglia di un ragazzino. In un ragazzino lui si rivede e ieri sera lo ha nuovamente incensato di belle parole: Luka Romero. Proprio quel giovane talento che ad Auronzo gli ha fatto da ombra seguendolo e ammirandolo in ogni passo ieri è entrato con la voglia di spaccare il mondo. Luka Romero sarà il futuro, il presente per ora si chiama ancora Pedro: un 35enne con la fame di un ragazzo.