La Lazio continua a crescere in ogni senso. Le tre partite in una settimana sono sempre state un problema non da poco nelle annate biancocelesti, specialmente ultimamente. Quest'anno, però, la musica sembra essere totalmente diversa. Nonostante la retrocessione in Conference League, il bilancio del campionato nei turni post-europei è più che ottimo. Le rotazioni e la panchina sono state fondamentali in questo.
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Lazio, le partite post Europa non sono più tabù: il cambio di rotta
Il dato sorprendente
—Meglio della Lazio c'è solo il Napoli, capolista non a caso di questa Serie A. Per i biancocelesti, la media punti post-Europa è di 2,2, addirittura meglio della media generale registrata dagli uomini di Sarri nelle quindici giornate disputate (media di 2). L'unico stop è arrivato nel match casalingo contro la Salernitana, condizionato da l'imminente impegno decisivo contro il Feyenoord e l'ammonizione inventata ai danni di Milinkovic.
Nelle altre cinque gare, sono 4 successi e un pareggio per 0-0 contro l'Udinese, condizionato in quel caso dall'infortunio di Immobile. In ordine, le vittorie sono arrivate contro Verona, Cremonese, Fiorentina e Roma. I biancocelesti hanno messo a segno 11 reti senza subirne alcuna, a conferma dell'ottima crescita di rendimento e di mentalità dei ragazzi di Sarri. Da febbraio ci sarà la Conference, una competizione sulla carta meno complicata dell'Europa League ma comunque insidiosa.
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