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Lazio, Parolo: “Voglio giocare altri 2-3 anni, fra Klose e Immobile…”

Lazio: Marco Parolo contro Romelu Lukaku

Il centrocampista biancoceleste ha rilasciato un'intervista in cui parla del proprio futuro

redazionecittaceleste

ROMA - Ha sempre dato anima e corpo per la maglia della Lazio, Marco Parolo domenica ha calcato il campo per la 258° volta con i colori biancocelesti. Nonostante i 36 anni, il centrocampista di Gallarate ha compiuto un intervento prodigioso su Hakimi, che ha salvato un gol praticamente fatto, salvo poi doversi arrendere allo strapotere fisico di Lukaku in occasione della terza rete nerazzurra. Parolo ha rilasciato un'intervista alla trasmissione SciabolaTalk sul nuovo social Clubhouse, ecco le rivelazioni dell'ex Parma: "Di questi tempi si preparano le partite anche pensando ai portieri, ad esempio in base alla loro bravura con i piedi. Il ruolo del numero uno è cambiato. Ne parlavo con Peruzzi, ai suoi tempi si tendeva a spazzare la palla per la spizzata dell'attaccante. Ora il portiere è il primo ad impostare il gioco. Avere in squadra una portiere con queste qualità cambia molto. Devo dire che anche la preparazione fisica e gli allenamenti sono cambiati rispetto a 15 anni fa".

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Marco Parolo si è espresso anche sul proprio futuro: "Non mi piace stare in panchina. Nessun professionista ama guardare i propri compagni giocare. Voglio andare avanti finché il fisico me lo permette. Se sto bene penso di poter giocare ancora altri 2 o 3 anni. E' molto importante anche tutto quello che circonda il calcio. Se sto bene in famiglia, con la squadra, tutto si ripercuote positivamente sul campo. Cosa farò quando smetterò? Penso che chi ha giocato debba restare nel calcio. Non so ancora bene in che ruolo, ma mi piacerebbe aiutare i calciatori giovani. Mi piace evadere e divertirmi, ma sono consapevole che se sgarro poi devo subito rimettermi in riga. Chi gioca a calcio deve fare tanti sacrifici su tutti i fronti".

Infine una chiosa su Immobilee Klose: "Sono due super attaccanti che hanno fatto tanti gol. Miro giocava più per la squadra, Ciro è devastante davanti alla porta. Quando non riesce a segnare ci chiediamo tutti: "ma come è possibile?".