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Marco Parolo
Intervenuto ai microfoni di Radio Serie A, l'ex centrocampista della Lazio Marco Parolo ha provato a svelare i segreti della forza della squadra di Baroni, elogiando sia il tecnico che campioni del calibro di Pedro.
"Baroni è un allenatore che ho avuto la fortuna di conoscere. Una cosa che mi ha detto è stata che tutto ciò che ha imparato gli è servito per fare di necessità virtù. Nel senso che lui non ha mai creato un problema se non aveva un determinato giocatore, ma cercava di trovare qualcosa da qualsiasi giocatore per tirare fuori il meglio. Se devono pensare alla Lazio di oggi, serviva quell'allenatore, per il quale non si creasse un problema se mancava un determinato giocatore e il resto. Lui gioca tutte le partite per vincere, per rendere al meglio ed è un cambio col passato. Se tu pensi a Sarri alla Lazio, tra virgolette gli dava fastidio l'Europa League e la Lazio non ha mai fatto bene. Questa Lazio è una prova per chiunque, ha 12 punti in Europa League. Quello che trasmetti alla squadra è quello che sei tu nella tu: la Lazio è una squadra che non molla mai, che gioca bene, son felici. Poi c'è la prova Pedro.
Provo a mettermi nella sua testa: sono Pedro, sono verso fine carriera, amo il calcio e amo giocarci. Magari il rischia era che arriva Baroni rischia di essere inizialmente uno a cui non do, tra virgolette, molto peso. Ma se oggi Pedro è un giocatore importante è perché ha riconosciuto in Baroni un valore. Pedro poi non è Parolo, Pedro se ti riconosce come allenatore è perché ne ha visti di forti e sa cosa può dare. Pedro è l'emblema del perché la Lazio va bene. Ricordo la mia ultima gara all’Olimpico come se fosse oggi. Lo stadio era vuoto, perché eravamo nell’epoca del Covid; sono andato in panchina per godermi gli ultimi momenti, perché già sapevo che non avrei rinnovato con la Lazio. Poi ero nei pressi dell’area tecnica e ho fatto un sogno dentro di me; i sogni non si raccontano però posso dire che quel sogno ancora è rimasto e che essere ambiziosi è giusto".
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