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Marco Parolo
La sosta è finita, finalmente torna la Serie A. La Lazio riparte subito forte, affrontando fuori casa la Salernitana all'Arechi. Una gara complicata, certamente da non sottovalutare. I biancocelesti si affideranno al solito Ciro Immobile, a caccia del centesimo gol in trasferta in Serie A. "I suoi numeri sono strepitosi. La sua capacità di attaccare gli spazi lo aiuta a segnare in trasferta. Lui però è un cannoniere eccezionale e merita di essere nei primi posti nelle classifiche di tutti i tempi", commenta Marco Parolo ai microfoni del Corriere della Sera.
Con Luis Alberto squalificato dovrebbe toccare a Kamada. Che pensa di lui?
"Sono convinto che la sua posizione ideale sia sul centro-sinistra. Lui deve apprendere gli schemi di Sarri, ma è anche il tecnico a dover entrare nella testa del giocatore. Il giapponese è bravo nell'attaccare gli spazi. In transizione, sa dove mettersi per fare male agli avversari. Le due partite migliori le ha fatte con Juve e Napoli, quindi ha qualità. Sarà fondamentale perché la Lazio faccia un salto in avanti".
Può coesistere con Luis Alberto?
"Penso che Kamada sul centro-sinistra sia perfetto, per poter andare più facilmente al tiro col destro. Lì, però, c'è Luis Alberto. Sta però anche a Sarri insistere e trovare la collocazione migliore. penso che il tecnico abbia questa idea: serve il miglior Kamada per risalire in classifica. Lui è il centrocampista della rosa che ha più gol nelle gambe".
Arrivati a un terzo del campionato dove pensa possa arrivare la Lazio?
"La squadra balbetta, fa fatica. L'assenza di Milinkovic pesa, specie nella gestione di alcune partite che sembravano chiuse. La Lazio ha perso punti pesanti, ma sta ritrovando la solidità difensiva. In attacco si dipende ancora molto da Immobile, che non è al 100%. Gli esterni devono trovare nuove soluzioni: Zaccagni viene sempre raddoppiato, Felipe Anderson gioca con più continuità ma ha perso i duetti con un appoggio come Milinkovic. La squadra però, ritrovandosi, può fare bene".
Ha appena pubblicato il suo libro "Quando giochi": com'è nata l'idea?
"Si è subito creato un grande feeling con Marco Cattaneo, che mi ha aiutato nel progetto. Lui è bravissimo a scrivere rivolgendosi ai bambini e mi ha aiutato a raccontare le mie esperienze. Il titolo vuole rispondere a tutte le domande che i più piccoli possono porsi: cosa accade quando si gioca, quando non ci si sente all'altezza, quando si perde... Partendo dalle esperienze personali ho provato a dare consigli ai bambini, ai genitori e agli allenatori".
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