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Marco Parolo
La nuova stagione della Lazio si è aperta con due sconfitte. Una partenza a rilento che non accadeva dalla stagione 2018/2019, quando in quella Lazio figurava ancora Marco Parolo, intervistato nell'edizione romana odierna dal Corriere della Sera. L'ex centrocampista biancoceleste, oggi opinionista, ha analizzato il momento di difficoltà della Lazio e spiega le differenze con quell'annata. "Noi venimmo battuti dalle due squadre più forti del campionato (Napoli e Juve n.d.r). Lecce e Genoa non lo sono, quindi la situazione è ben diversa" - spiega Parolo. "Sapendo che c'erano le gare con Napoli e Juve dietro l'angolo, forse la Lazio ha incosciamente caricato di significato le prime due di campionato, finendo per perderle. Il gruppo era pronto a gestire questa pressione?".
Quanto è destabilizzante perdere le prime due di campionato?
"Lo è soprattutto perché ora la Lazio dovrà affrontare Napoli e Juventus, cioè due delle trasferte più complicate del torneo. Servono partite d'orgoglio. Ottenendo buoni risultati in queste due gare, però, la squadra ritroverebbe anche le certezze che al momento probabilmente ha perso".
Si sente la mancanza di Milinkovic-Savic?
"Senza di lui mancano certezze. A parte la qualità del giocatore, i compagni sapevano che potevano fare affidamento su Sergej: era il piano B, l'ancora di salvezza. Kamada è un giocatore interessante, può entrare bene nei meccanismi di Sarri, ma ha bisogno di tempo per ritrovare condizione ed inserirsi".
Cosa pensa di Guendouzi?
"Porta spessore internazionale, è utile, ma non ha gol. Alla Lazio secondo me servirebbe quello. Potrebbe diventare importante quanto lo era Allan nel Napoli di Sarri, può aiutare la difesa a risistemarsi. Ma manca qualcosa a livello offensivo secondo me".
Bonucci servirebbe?
"La sua carriera parla chiaro: ha leadership. Sarri però lo ha allenato alla Juve, quindi in questo caso la sua opinione è ancor più importante. Se il tecnico non lo dovesse volere, avendo già a disposizione Casale e Romagnoli non andrebbe acquistato..."
Poca competitività in rosa?
"La Lazio, negli anni, non ha mai avuto una rosa molto competitiva nei ruoli. Spesso è stato questo il limite della squadra. In tal senso deve essere bravo Sarri a far crescere i giocatori che ha a disposizione. Anche se Isaksen e Pedro sono cambi interessanti".
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