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Di Canio e Cesar
L'ex calciatore e allenatore della Lazio, Giuseppe Papadopulo, è tornato a parlare dei biancocelesti e lo ha fatto attraverso i microfoni di Radiosei. Nel corso di questa chiacchierata il tecnico ha ricordato lo storico derby del 6 gennaio nel quale Paolo Di Canio tornò a segnare alla Roma in un derby di campionato: "Quando la Lazio mi chiamò in panchina, venivo da una buona stagione con il Siena. Tuttavia mi presi una pausa dopo quella bella parentesi toscana prima di essere chiamato da Sabatini, che all'epoca operava da DS a Formello, per allenare i biancocelesti. Ora possiamo raccontare quella trattativa in tempo brevi ma all'epoca non fu affatto facile. Lotito pretendeva allenatori a buon prezzo e fu complicato sedersi a trattare. L'accordo, comunque, mi vide dover rinunciare allo stipendio di gennaio. Accettai soprattutto per l'amore che mi lega ancora oggi a questi colori. Mi sento tifoso, poter diventare il mister della Lazio fu un sogno. Potevo confrontarmi con la situazione all'interno del club e ho deciso di farlo".
"Ricordo che Negro e Baggio erano fuori rosa, mi sarebbe piaciuto schierarli in quel famoso derby. Quando sono arrivato io mi sono dovuto accontentare della linea societaria. L'unico calciatore sul quale mi sono impuntato fu Liverani, lui stava per trasferirsi ma io mi imposi e gli dissi che lo avrei messo al centro del progetto. Arrivai durante la sosta dovuta alle nazionali e questo mi diede due settimane per capire le circostanze intorno a me. Ricordo che le trasmissioni calcistiche andate in onda la settimana del derby non hanno fatto altro che caricarci. Per tutti il risultato era già scritto, noi gli abbiamo dimostrato il contrario. Quella partita riuscì alla perfezione. Di Canio caricò i compagni al punto da trasformarli tutti. Talamonti-Giannichedda grande coppia centrale in quell'occasione. Ma devo dire che tutti hanno giocato alla grande".
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