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Lazio, dagli ostacoli alla stima ufficiale dei tempi: quando sarà pronto il Flaminio

Lotito e Onorato
Con la presentazione del piano economico finanziaro Lotito ha svelato costi e altri dettagli sul progetto per il Flaminio: i tempi e non solo
Michele Cerrotta

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Fa sul serio Lotito per il Flaminio. Non è una novità, ma lo è invece il nuovo e cruciale tassello che il patron della Lazio ha messo al posto giusto per continuare la corsa al nuovo stadio. Nel pomeriggio del 6 marzo la società biancoceleste ha infatti depositato in Campidoglio il Piano economico finanziario, un passaggio decisivo e propedeutico all’apertura finalmente della Conferenza dei servizi.

Con riferimento alle nostre istanze del 13 dicembre 2024 e del 30 gennaio 2025 pari oggetto, Vi inoltriamo il piano economico finanziario (PEF) del progetto sviluppato per tutta la durata del periodo della concessione richiesta”. Così, svela il Messaggero, inizia la lettera firmata del presidente Lotito stesso e del responsabile del progetto, Andrea Cardinaletti e indirizzata al sindaco Gualtieri, al vicesindaco e assessore al Bilancio Silvia Scozzese, e agli assessori allo Sport Alessandro Onorato, all'Urbanistica Maurizio Veloccia e alla Mobilità Eugenio Patanè.

Stando a quanto si legge sul Pef, lo stadio sarà da 50.570 posti e comprenderà un museo della Lazio e oltre 4.400 posti auto, per un investimento totale - iva inclusa - pari a 438,2 milioni di euro. Ma non solo: la società biancoceleste stima anche i tempi per i lavori: “si conferma l'auspicio che la fase preliminare si esaurisca entro la fine del 2025, per accedere alla fase definitiva nella prima parte del 2026 ed all'inizio dei lavori nella seconda parte dello stesso anno. Questo consentirebbe di concludere i lavori medesimi entro la prima metà del 2029”. Di conseguenza, l’inizio della stagione 2029/2030 potrebbe essere il periodo temporale giusto per vedere la Lazio giocare la sua prima gara ufficiale nel nuovo Flaminio. L’obiettivo di Lotito però è più ampio.

Con l'intervento in oggetto, il proponente intende adeguare lo Stadio e, in collaborazione e con il finanziamento delle autorità competenti, le relative aree esterne pertinenziali, agli ‘standard Uefa’ previsti per gli stadi di ‘Categoria 4’, con l'obiettivo di rendere l'impianto idoneo ad ospitare la fase finale del Campionato europeo di calcio ‘Euro 2032’, assegnato dall'Uefa all'Italia e alla Turchia”. Lotito insomma vuole “consegnare alla città uno stadio di tipo e caratura internazionale idoneo a sostenere tutte le competizioni, campionati europei di calcio 2032 inclusi”. C’è però da fare i conti con la concorrenza e non solo.

Rimane infatti sempre vivo il progetto della Roma Nuoto. Ormai da inizio gennaio, dopo aver superato positivamente la conferenza dei servizi, i proponenti attendono il passaggio in Giunta per il pubblico interesse. Che, dovesse essere concesso, metterebbe di fatto fine al sogno della Lazio. La società biancoceleste dovrebbe ora, con l’ultimo tassello messo al proprio posto, veder partire la conferenza dei servizi, con la partecipazione i tutti i soggetti pubblici interessati. E qui ci saranno da superare gli altri ostacoli.

Come di consueto con il Flaminio, infatti, i punti cruciali saranno quelli legati all’ok da parte della mobilità e della Soprintendenza di Stato. Accessibilità e tutela della struttura rimangono quindi aspetti decisivi: per la Roma Nuoro furono chiesti molti approfondimenti sul tema della mobilità, mentre sul fronte Belle Arti finora dalla Soprintendenza è sempre arrivato un no a tutte le proposte che avrebbero stravolto la struttura originaria dello stadio. Superati questi scogli, la strada non potrà non essere in discesa per la Lazio.

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