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Il comunicato della Lazio sulla sentenza del Tribunale Federale
Riunione fiume ieri nello studio dell’avvocato Gentile, oggi la Lazio presenta il ricorso sul caso tamponi contro la sentenza di condanna del Tribunale Federale. E’ l’ultimo giorno disponibile per rivolgersi alla Corte d’Appello, a cui reclama in secondo grado le sue richieste (13 mesi e 10 giorni per Lotito e 16 per i medici) pure la Procura Federale. Dopo le motivazioni favorevoli, invece, Lotito punta a ottenere la riduzione, se non addirittura l’assoluzione, dei 7 mesi d’inibizione per l’«omessa vigilanza» sullo staff medico. Dovrà vedersela però col tenace e ostile giudice Torsello, così come i medici Rodia e Pulcini (squalificati a testa un anno) non affatto rassegnati alle dure parole sui loro obblighi di comunicazione alle Asl: «Spettava al laboratorio».
BOLLA
Bocciata in prima istanza anche la tesi biancoceleste sull’inefficacia del Protocollo Figc non approvato dal Coni «perché non ha affatto modificato il Codice di Giustizia Sportiva, limitandosi a richiamare le sanzioni applicabili in caso di violazioni dello stesso». Eppure dal Coni emergono dubbi al riguardo e questa rimarrebbe dunque un’arma per la Lazio per far decadere tutto, almeno nell’ultimo giudizio di fronte al Collegio. Rinviati i prelievi del Dna a Napoli di Strakosta e Immobile (Leiva lo ha già fatto l’1 aprile), perché prosegue a Formello la bolla della squadra biancoceleste.
Cittaceleste.it
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