La Lazio si prepara a tornare in campo in Serie A dopo il pareggio ottenuto in Champions League. È già vigilia di Lazio-Monza, in programma domani ore 20:45 allo Stadio Olimpico e Massimo Oddo, doppio ex, ha presentato la gara in un'intervista concessa ai microfoni di monza-news.it. Queste le sue parole.
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Lazio, Oddo: “Con il Monza non sarà facile. Sarri e Palladino…”
Il Monza affronta la Lazio reduce dalla magica gara con l'Atletico. Che sfida si aspetta?
"Monza e Lazio sono due compagini che giocano a calcio a viso aperto, sarà senza dubbio una bella partita. Entrambe sono formazioni che non speculano. Sarri, come ben sappiamo ormai, ama far giocare bene le proprie squadre, anche se finora ha raccolto davvero poco. Dall'altra parte c'è un Monza sbarazzino, guidato da un allenatore giovane che sa mettere bene in campo i suoi ragazzi. Ci sono tutti gli ingredienti per vedere un grande match".
Lazio-Monza è anche una sfida tra due allenatori cultori del bel gioco. Quale differenze vede tra Palladino e Sarri?
"Palladino e Sarri sono agli antipodi. Uno gioca a cinque o a tre e l'altro a quattro. La Lazio è più votata al possesso palla e alla ricerca delle trame di gioco, il Monza cerca spesso l'uno contro uno. Palladino si ispira molto a Gasperini. Quello dei brianzoli è un ottimo calcio, fatto di continuo movimento dei suoi interpreti. Sono due sistemi funzionali per le rispettive squadre".
Chi sono i calciatori più forti e in forma delle due squadre in questo momento?
"Del Monza mi piace molto Andrea Colpani, è un tipo di calciatore che a me affascina particolarmente. Tecnico e calcisticamente molto intelligente: sa fare gol, sa legare il gioco. Sa fare un po' tutto. Ha un grande futuro davanti. La Lazio sul campo ha dei valori assoluti, giocatori estramente importanti, di caratura internazionale. Ma attenzione, per la Lazio non sarà di certo una partita facile".
"A Monza sono esploso come calciatore, ci sono stato sia in C che in B. Nella stagione in cadetteria, da ultima ruota del carro diventai un elemento importante. Da lì poi è partita la mia avventura. In biancoceleste sono stato l'ultimo acquisto della grande Lazio di Cragnotti e la prima cessione dal ritorno in Champions League. Diciamo che ho vissuto i bellissimi momenti di quella Lazio fortissima di Cragnotti e gli anni bui dell'era Lotito in cui rischiammo anche di retrocedere. Alla fine ho lasciato i biancocelesti in Europa e con la fascia da capitano al braccio. Questa cosa mi ha sempre riempito d'orgoglio".
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