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Lazio, Oddi: “Rinnovo di Sarri? Un bel segnale, ma serve unità con Tare”

redazionecittaceleste

Tutte le parole di uno dei mai dimenticati campioni d'Italia nel 1974 riguardo la conferma del tecnico biancoceleste e le attese per il futuro

È arrivata la firma sul rinnovo di Maurizio Sarri. Manca ancora l’ufficialità, ma il tecnico avrebbe finalmente siglato il contratto proposto dal presidente Lotito ieri sera, prolungando la sua avventura con la Lazio. Un segnale sicuramente importante, in attesa di un mercato che dovrà essere importante e ragionato, ma soprattutto avallato dal tecnico. Proprio a tal riguardo, allora, è stato intervistato dalla Gazzetta dello SportGiancarlo Oddi, uno dei campioni d’Italia del 1974. Di seguito le sue parole.

Se sono preoccupato per il fatto che la Lazio non abbia ancora ufficializzato nessuno? Penso sia presto per preoccuparsi. Siamo soltanto all’inizio del mercato. L’importante è che la Lazio abbia idee e che si muova. Però ci deve essere una programmazione chiara e definita. Semmai mi preoccupa che si debba fare economia. Di solito le squadre che si rinforzano tengono i giocatori migliori. Oggi la Lazio probabilmente ha bisogno di cederli per sostituire la qualità con una quantità di livello. Non è facile. Per questo non serve avere fretta, ma logica. Di cosa ha bisogno la Lazio? Di tanto, forse anche tantissimo. Penso servano almeno dieci giocatori, a cominciare da due difensori centrali. Poi un terzino sinistro. Servirebbero anche un centrocampista centrale e un attaccante. Questo per quel che riguarda i titolari. Poi bisognerebbe anche allungare la panchina.

Se la conferma di Sarri è una garanzia? Sicuramente Sarri è un allenatore con una grande esperienza e una grande professionalità. È grazie a lui se la Lazio, nel girone di ritorno, è cresciuta molto. Quindi sì, è senza dubbio una garanzia. Allo stesso tempo, però, ci deve essere unità di intenti con il ds Tare. A volte si ha la sensazione che ognuno vada invece per la propria strada. Questo però non deve accadere, perché una squadra che va rifondata deve essere pensata e studiata profondamente. Se non dovesse essere così mi comincerei a preoccupare”.