Altra prova convincente, da instancabile corridore. Energia, dinamismo, carattere e presenza, il bagaglio di Matteo Guendouzi è merce rara al servizio della Lazio di Marco Baroni. Nella sfida contro il Verona si è ancora preso con distacco il titolo di "instancabile" con i suoi 11.976 km percorsi durante la gara, più di qualsiasi altro calciatore sul campo. "Finche ce ne hai stai lì" - per riprendere il testa di una celebre canzone di Ligabue "Una vita da mediano". Perché il nuovo Guendouzi, anche a detta del proprio allenatore si sta ritagliando un nuovo ruolo, anche grazie alla sua attitudine a venire a prendersi il pallone in fase di impostazione, abbassandosi tra i due centrali.
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Lazio, il nuovo Guendouzi esalta Baroni: i numeri di un tuttocampista assoluto
"Se è un tuttocampista? Sì, mi piace questa definizione, anch'io lo definisco così" - ha risposto Baroni ai microfoni di Dazn - "Ha tanto volume e può aggiungere questa corsa in avanti, che è quello che chiedo ai miei giocatori. Non voglio dire che non è una mezzala, ma ama venire a prendersi il pallone ed essere al centro del gioco".
Le parole del tecnico sono riscontrabili nei numeri della sfida: 74 i palloni giocati dal francese, dietro soltanto ai due centrali, Gila e Romagnoli (91 e 75) e più del compagno di reparto Rovella (70). Quantità sì, ma unita anche a una notevole precisione tecnica, come dimostra il 93% di precisione nei passaggi e il numero di passaggi in avanti riusciti (30), il primo in questa speciale statistica. Dinamismo, verticalità e centralità: la nuova vita da mediano di Guendo convince.
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