Vince e convince la Lazio. Buona anche la seconda in Europa per i biancocelesti, che nel diluvio dell'Olimpico battono 4-1 il Nizza. Al termine della gara per commentare la prestazione dei suoi è intervenuto in conferenza stampa il tecnico Marco Baroni. Queste le sue parole.
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Lazio-Nizza, Baroni in conferenza: “Pedro un esempio. I giovani furbi dovrebbero…”
L’allenatore avversario ha definito la sua Lazio “matura”. Secondo lei lo è stata? Ci sono altri aggettivi?
“I ragazzi sono stati molto bravi a interpretare la gara contro una squadra difficile, che ha palleggio. Abbiamo tenuto bene il campo, riuscendo ad affondare nei momenti in cui dovevamo. Poi ci siamo abbassati un po’ e abbiamo smesso di portare pressione, un po’ mi ha preoccupato ed è la ragione per cui abbiamo cambiato qualcosa. Poi abbiamo messo al sicuro il risultato, ma dopo il 75’ non era facile giocare: la palla non scorreva più. Ma lì abbiamo tirato fuori carattere, sono i dettagli che fanno la differenza”.
Nel prepartita ha detto che cercava risposte importanti. Le ha ottenute?
“Volevo risposte perché in queste situazioni in cui sono andati in campo ragazzi che hanno la fiducia mia e dei compagni ma contro una squadra difficile serviva una prestazione fatta bene. Le risposte le volevo all’interno della prestazione, le ho avute e questo e un aspetto che io posso concedermi perché vedo come lavorano i ragazzi. Quando si lavora così non ho dubbi nell’alternare. In campo c’erano Marusic, Patric, Vecino, Pedro che per me ha ritrovato una condizione importante. Giocatori per me titolari”.
Domenica sarà difficile recuperare?
“Dobbiamo essere bravi a farlo, lo faremo per una partita difficile e importantissima”.
Mai la Lazio aveva segnato così tanto dopo otto gare nell’era Lotito. Oggi i cambi sono stati decisivi.
“Ho già detto dopo il ritiro che dovevo ringraziare la squadra per la disponibilità. Non era scontata. Quando c’è questo, poi, si capisce la proposta. La squadra lo ha fatto e ci crede, questo è sicuramente un acceleratore del lavoro. Dobbiamo tenere la testa su questo, lavorare e spingere sull’acceleratore. Ci sono tante partite, non dobbiamo abbassare la guardia neanche di un millimetro”.
Si sta facendo un’idea sui confini della forza di questa squadra?
“Possiamo ancora migliorare, ci sono i margini. Li vedo e loro lo sanno, dobbiamo lavorare e rimanere equilibrati nel farlo. Quando vedi una squadra che lavora come la vedo io, i cambi diventano naturali. Si va forte, quando ci sono ragazzi che mi danno queste indicazioni in settimana so che cambio senza cambiare l’atteggiamento della squadra in campo. Non deve cambiare la filosofia, non deve cambiare l’identità di squadra”.
Come sta Gila? A che punto è Gigot?
“Gigot molto meglio, è voluto venire in panchina oggi. Dopo domenica c’è la sosta, sta bene e sta lavorando con la squadra. Già domenica se sarà necessario potrà andare qualche minuto in campo, poi penso sarà al 100% per la ripresa. Gila ha preso un pestone, Marusic e Vecino erano affaticati”.
Castellanos è stato decisivo, quanto sta diventando importante per la squadra?
“Quando sono arrivato sapevo fosse un giocatore forte. Mi piaceva, anche nel vedere come si muoveva sul campo. Lo scorso anno aveva un giocatore come Immobile davanti, non era facile. Ma dai primi allenamenti gli ho visto voglia, ferocia, le caratteristiche che mi piacciono. Sa chiudere l’azione, legare il gioco. Proviamo a migliorarlo ancora di più perché ha queste potenzialità”.
Il primo tempo di Pedro ricordava i tempi del Barcellona.
“Sono d’accordo. Lui ha ancora due o tre anni ad altissimo livello, glielo dico sempre. Non ho mai visto un giocatore che si allena così forte, con questo entusiasmo. È una bellezza vederlo. Ed è in una condizione fisica importante, sono certo che ci darà una grandissima mano. È un riferimento, un modello. Basta guardarlo che impari. Se qualche giovane è intelligente lo deve guardare anche quando si mette gli scarpini nello spogliatoio”.
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