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Immobile
Nella splendido successo al Maradona la Laziomade in Italy manda un messaggio al nuovo ct Luciano Spalletti. I cinque convocati dal nuovo commissario tecnico azzurro erano tutti in campo dal primo minuto: Provedel, Casale, Romagnoli, Immobile e Zaccagni. Titolari e protagonisti, si preparano a vestire la maglia azzurra del nuovo ciclo. Spalletti è stato chiaro: la difesa tornerà ad essere a quattro. Casale e Romagnoli prenotano un posto, gli unici abituati a giocare in un sistema con due centrali. Difficile immaginare che Provedel possa scavalcare le gerarchie, con Donnarumma davanti a tutti, ma il friulano ha offerto un'altra prova degna del premio di miglior portiere della Serie A della passata stagione.
Immobile non trova il gol, ruba poco l'occhio ma il suo lavoro di raccordo è stato eccellente al Maradona. Appare molto più nel vivo del gioco: fraseggia, viene incontro e fa ripartire i suoi compagni in campo aperto. E con Spalletti può aprirsi un ciclo diverso per Immobile. Propizia il terzo dei quattro gol del Maradona, nonostante il Var annulla per tre volte il 3-1 laziale. Quello segnato da Mattia Zaccagni, che ha iniziato in sordina ed ha chiuso in crescendo, colpevole solo di trovarsi con mezzo busto davanti all'ultimo difensore nell'occasione del gol segnato ed annullato da Colombo. I 'Lazionali' rispondono presenti: nella nuova Italia di Spalletti possono fare la differenza. E quella affinitàtattica, dettata da un'idea di gioco non troppo distante da quella di Sarri, aiuta e non poco.
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