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Chiodo scaccia chiodo. Per la Lazio il famoso detto capita a pennello. Non c'è da dimenticare né una sconfitta né, paradossalmente, una brutta prestazione. C'è da lasciare e dimenticare un atteggiamento sbagliato e arrogante che hanno portato la Lazio a cadere nell'unica trappola da cui doveva rimanere lontano. La Lazio si diletta e lo fa con un bel mostrando un anche un bel gioco ma manca di cattiveria, predomina la leziosità e alla fine il gol di Gabbiadini è la punizione per non aver, sportivamente parlando, ucciso la partita. La nota positiva è che oggi è già giorno di antivigilia: sabato all'Olimpico arriverà il Napoli, frenato ancora questa volta dal Lecce.
Sabato sera la Lazio andrà alla ricerca di un successo casalingo che manca dal 20 dicembre del 2020 quando Immobile e Luis Alberto sconfissero la compagine azzurra. Brucia ancora la sconfitta arrivata all'ultimo secondo utile dello scorso anno con un gran tiro a giro da fuori di Fabian Ruiz. Proprio come ieri, la beffa finale ha rappresentato i limiti di atteggiamento di una squadra forte e comunque sia compatta. L'approccio alla partita che dovrà esserci sabato sera dovrà essere lo stesso visto in queste prime uscite. La concentrazione sempre alta contro un Napoli battagliero dopo i due pari nelle ultime due uscite.
Mister Sarri avrà pochissimo tempo anche per poter pensare a una formazione. Da valutare le condizioni di Romagnoli, costretto al cambio dopo l'indurimento del flessore della coscia sinistra. Il centrale classe '95 è stato con Patric la sorpresa migliore dell'inizio di stagione della Lazio tant'è che dopo il cambio e lo spostamento dello spagnolo sul centrosinistra è arrivato il gol. C'è poi il capitolo Felipe Anderson con il brasiliano costretto a farsi suturare la caviglia dopo neanche un minuto. Oggi verranno valutate le sue condizioni, la speranza di Sarri è quella di non essere costretto a rinunciare a lui per la prima volta dal suo approdo in panchina proprio contro il Napoli.
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