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Lazio, a Monza un brutto stop. Tudor non si scompone: “So quello che devo fare”

Edoardo Benedetti Redattore 
Il tecnico amareggiato e deluso dopo il pari a Monza ma ha chiaro il quadro per ripartire nelle prossime tre partite conclusive della stagione

Un 2-2 che sa tanto di frenata decisiva per la cavalcata alla Champions. La Lazio torna a esprimere i suoi limiti nella sua totalità, si spegne dopo l'uscita di Zaccagni al 30' e porta a casa un punto che per certi versi sta anche stretto al Monza. Sfumato l'appuntamento con la storia per Tudor: nessun allenatore è mai stato in grado di vincere cinque delle prime sei partite sulla panchina biancoceleste. Eppure l'illusione c'è stata, su un regalo del Monza con Vecino che aveva riportato la Lazio in vantaggio in un secondo tempo dormiente dei biancocelesti.

A fine gara il tecnico esprime tutta la sua amarezza e ammette: "Non è stata la nostra miglior partita. È la gara che finora mi è piaciuta meno. In attacco, in difesa e anche dal punto di vista mentale. Dovevamo e potevamo fare meglio. Devo rivederla bene, l'avversaria era tosta, però vincere non sarebbe stato giusto". Ora testa alle prossime tre partite, almeno per blindare la qualificazione alla prossima Europa League. Ma Tudor non si scompone: "Prendiamoci questo punto e prepariamo al massimo le ultime tre gare. Ho molto chiaro in testa cosa devo fare". 


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