Lazio-Milan, il meglio ed il (non) peggio: tutti sugli scudi!

Per una volta il meglio ed il peggio diventa il meglio e basta, il meglio ed il (non) peggio. Lazio-Milan mette in luce una Lazio ben lungi dal morire e dal mollare quel maledetto sogno chiamato Champions League, Inzaghi torna al timone e la squadra compone una meravigliosa messa in scena che mette in imbarazzo finanche il Diavolo: esorcizzato come si deve. I Diavoli sono quelli in maglia celeste, furie assassine e ciniche che mettono l'avversario in knokout senza pietà alcuna. La vittoria rilancia la Lazio, che ora - con una partita da recuperare - dista solamente 4 punti dal trittico Napoli, Juventus, Milan. La Champions è ancora possibile.

Il meglio ed il peggio

E quindi, per una volta, c'è solo il meglio da raccontare: non ci sono peggiori in campo. Alcuni si sono distinti meno che altri, chiaro, ma a questo giro nessuno merita la palma del peggiore: il collettivo tutto ha contribuito ad una vittoria importante, massiccia e grossolana. Chi i migliori, allora? Tra tutti i Diavoli, ieri, ce n'è uno distintosi è costui risponde al nome di Joaquin Correa: il Tucu, entrato in discussione nelle ultime settimane e diventato possibile agnello sacrificale per il mercato estivo, si è rimboccato le maniche ed è tornato ad incantare come sa. La partita di iri è stata sontuosa, tra le migliori da quando è nella capitale. Il secondo migliore è... Milinkovic-Savic. Il gigante serbo, fedele alla statura di cui è dotato, ha giganteggiato: padrone del centrocampo, attore unico di un match a senso unico per le Aquile. Ottime anche le prove di Leiva, Luis Alberto, Acerbi e Radu. Una Lazio meravigliosa, e se rimanesse così da qui alla fine del campionato... Beh, perché non convincersi di poter davvero tornare lì, nell'Europa dei grandi? Questa Lazio è grande. Si può.