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Cristina Mezzaroma: “Lazio attiva sul sociale. Offerta di lavoro? È andata così”

Cristina Mezzaroma
La dottoressa Mezzaroma è intervenuta oggi ai microfoni dei canali del club dall’Olimpico in occasione dell’iniziativa Health for Children
Michele Cerrotta

È intervenuta ai microfoni dei canali ufficiali la dottoressa Cristina Mezzaroma. La moglie del presidente biancoceleste Claudio Lotito e presidente della Fondazione S.S. Lazio 1900 è intervenuta per parlare dell’iniziativa Health for Children e non solo. Queste le sue parole: “Credo fermamente che il diritto alla salute sancito dalla costituzione debba essere attuato. Oggi abbiamo avuto circa 100 bambini di varie case famiglie. Per alcuni di loro era la prima volta delle visite specialistiche. Stanno tutti bene, ma ci sono dei casi che necessitano di ulteriori approfondimenti. Una bimba dovrà fare una lastra dopo visita ortopedica. Ci siamo attivati e grazie a Villa Mafalda sono subito stati organizzati appuntamenti. Quest’evento vuole proprio significare che mettendo in moto una determinata cosa per il sociale abbiamo avuto moltissime risposte da parte degli specialisti nel partecipare e mettere al servizio dei ragazzi che vivono situazioni che non permettono di essere visitati e curati la loro professione.

Ci saranno situazioni da limare, ma questa è la puntata zero per la parte del sociale che la Lazio si è impegnata a fare. Grazie ai dottori, alle persone che hanno partecipato e alle strutture. L’IFO, il Celio, la parte ortopedica, quella oculistica di Viterbo. Ringrazio con tutto il cuore le persone che si sono prestate ad aiutare chi ha ancora difficoltà ad avere accesso alle strutture sanitarie. La vicenda raccontata dal Messaggero? Leggendo la storia di questa persona ho fatto una riflessione. Nel 2024 un abitante di una grande metropoli sviene per la fame mentre la maggior parte di noi è a dieta per perdere chili di troppo. Al di là di questo, non credevo di suscitare questo interesse da parte della stampa.

Colpita da questa vicenda umana, ieri ho chiamato il Messaggero. Quando mi hanno passato la persona addetta all’articolo ho chiesto se fosse possibile avere il numero di questo signore. Ho capito che dall’altra parte erano abbastanza restii per capire se fosse una cosa vera o meno e a quel punto mi sono presentata. Capisco che il nome della Lazio può aprire tante belle porte e ho approfittato dell’impegno che mio marito spende quotidianamente senza che si sappia per aprire una porta. Mi hanno dato il numero, abbiamo fatto contattare il signore e oggi gli è stato offerto un posto di lavoro. Mi auguro che il signor Mario, nome fittizio, possa in qualche modo vivere un po’ più sereno. Ora la palla sta a lui, ma ripeto: mi auguro che tutta questa ridondanza della notizia e del gesto normale possa spronare e avvicinare gli invisibili a chi invisibile non è.

Indubbiamente conta arrivare al risultato: per tutto quello che uno può fare per le persone meno fortunate, ogni mezzo è lecito. Ovviamente parlo di mezzi giusti. Mi farebbe tanto piacere che la gente sapesse che la Lazio è vicina alle persone, la Lazio fa moltissime attività. Metto in campo questa cosa perché bisognerebbe essere fieri e orgogliosi anche nel silenzio di fare certe cose. La Lazio si spende moltissimo. Alcune cose che riguardano l’uomo, il bel finale, lo cercavamo da piccoli nelle fiabe. Ed è possibile che esista anche nella realtà, perché ognuno nel suo piccolo può fare qualcosa”.