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Mauri: “La Lazio ha dimostrato di potersela giocare con tutti. Io e Ciro…”

Stefano Mauri
Nel consueto Match Program biancoceleste di presentazione alla delicata sfida con l'Empoli, Stefano Mauri ha raccontato la stagione in corso

redazionecittaceleste

Fa ancora rumore la caduta della Lazio contro il Lecce. L'entusiasmo raccontato da Sarri durante la sosta invernale e la coesione mostrata dalla squadra anche nel corso della cena di Natale non lasciava presagire una prestazione così deludente. Domani pomeriggio all'Olimpico arriverà l'Empoli di Paolo Zanetti. alzare la testa è imperativo ora per Immobile e compagni per non dover ridimensionare ora le ambizioni per il continuo della stagione. Proprio di Immobile, oltre che della sfida di domani, ha parlato l'ex capitano biancoceleste Stefano Mauri. Queste le sue parole nel Match Program biancoceleste di presentazione alla partita con l'Empoli.

Stefano Mauri

Buon compleanno, Stefano: come va questo "seconda" vita dopo il ritiro?

"Molto bene, si lavora e si gira tanto. Sono contento di essere rimasto nel mondo del calcio grazie al ruolo di agente FIFA".

Quasi undici anni totali in biancoceleste, una parte integrante nella storia della Lazio: vittorie e gol a parte, se ti guardi indietro cosa ti rende più orgoglioso del tuo percorso?

"Probabilmente l'aver saputo trasformare i fischi dei tifosi in applausi. I fischi fanno parte del calcio, in alcuni momenti della carriera si hanno alti e bassi. Ho capito di dover dare qualcosa in più e i tifosi hanno capito il mio valore. La cosa più bella però è stata vedere nel corso degli anni una crescilo continua da porte della squadra. Sono arrivato in biancoceleste nel gennaio 2006 e da quel momento abbiamo conquistato trofei, giocato finali e partite di Champions League".

Contro l'Empoli, era l'aprile 2015, gol, poker, stadio pieno e zona Champions. Inevitabile il gancio, la squadra di Sarri può arrivare tra le prime 4?

"Nonostante la sconfitta di Lecce, la Lazio è li, nelle zone alte della classifica. Ha dimostrato di potersela giocare alla pari con tutti. La sosta per il Mondiole ha portato alcuni risultati strani, la squadra di Sarri però non deve forsi abbattere dal passo falso in Salento e riscattarsi subito contro l'Empoli".

L'8 gennaio ricorre anche Lazio-Catania: erano i quarti di finale di quella Coppa Italia alzata da te il 26 maggio 2013 nel derby dei derby. Sono già possati quasi dieci anni..

"Si, il tempo vola e passa in fretto. A prescindere dagli anni però, quel ricordo rimarrà indelebile per tutti, sia per i tifosi che per i giocatori, e prima di ogni derby di campionato verrà sempre menzionato, è inevitabile".

Chiusura dal passato al presente: quanti gol e assist avrebbe fatto Stefano Mauri in questa Lazio?

"Difficile dirlo, forse però in questo Lazio avrei fatto più gol che assisi, visti i tonti interpreti di qualità in rosa. Luis Alberto, Milinkovic, Felipe Anderson e Zaccagni mi avrebbero messo nelle condizioni di segnare molto. Sono contento di vedere Felipe più continuo rispetto a quando giocavamo insieme. Sarri lo ha aiutato a eliminare quegli alti e bassi che aveva prima, schierandolo anche da punto centrale. Questo è un bene perché un giocatore fuori ruolo è ancoro più concentrato. Tornando alla domanda, avrei servito anche mille assisi a Immobile: Ciro sa attaccare la profondità come pochi, ha caratteristiche simile a quelle che aveva Rocchi".