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Lazio, Marchetti: “Provedel è in crescita, mi ha colpito. Su Maximiano…”

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Federico Marchetti, in un'intervista rilasciata a IlTempo, ha detto la sua sulla stagione della Lazio e sui portieri Provedel e Maximiano

redazionecittaceleste

"Mi sto andando ad allenare, ancora non mollo", si apre così l'intervista rilasciata a IlTempo da Federico Marchetti. L'ex portiere della Lazio dal 2011 al 2018 è rimasto legato all'ambiente biancoceleste, protagonista il 26 maggio 2013 tra gli eroi della Coppa Italia conquistata. Poi una parentesi da dodicesimo al Genoa, e a 39 anni vuole ancora rilanciarsi: "Sto bene, grazie a Dio i valori a livello fisico sono sempre alti. Mi sono mantenuto in forma, anche se a Genova ho giocato meno, madre natura mi ha aiutato. Nei test di forza ero tra i migliori." Nel corso dell'intervista è tornato però a parlare anche dell'attualità, esprimendo il suo pensiero su Provedel e Maximiano e sulla stagione in corso della squadra.

La ripresa del campionato si avvicina sempre di più, si aspettava questa classifica al momento dell'interruzione per i Mondiali?: "Sicuramente non mi aspettavo un Napoli così bello e concreto. Gioca un calcio propositivo, sta raggiungendo gli standard europei delle big di Premier e Liga. Eccezion fatta per la Juve, le italiane in Champions negli ultimi anni hanno sempre fatto fatica. Una squadra che gioca così bene non si vede tutti i giorni. La Juve è partita con l’handicap, ha l’alibi degli infortuni. Le critiche ad Allegri mi sembrano fuori luogo. Non è famoso per il bel gioco, bada alla concretezza. Quando l'ho avuto a Cagliari la sua impronta la lasciava eccome. Ha grandi idee di gioco, gli attacchi sono ingiustificati. Vedremo cosa faranno Inter e Milan, al momento sono parecchio indietro". 

Poi è tornato sulla Lazio: "I meccanismi di Sarri si vede che sono consolidati. L’inserimento di Romagnoli è stato fondamentale, ha dato qualità a tutto il reparto. Non mi ha stupito e mi ha colpito Provedel. L’unico appunto che gli si poteva fare è che nell’ultimo periodo era mancato sotto alcuni aspetti in Europa. Credo che gli sia servito sbagliare per crescere. Non è abituato a giocare in una piazza come la Lazio: c'è un dispendio di

energie mentali enorme". 

Ha parlato di Provedel, invece che idea si è fatto su Maximiano?"Non è facile per lui. Se si è messo in testa di continuare

questa esperienza deve trovare la forza per rialzarsi. Spero che sia lì a lavorare per migliorarsi, se l’hanno preso ha delle qualità. Qualcosa di buono hanno visto in lui, mi sembra un ragazzo con grossi margini di miglioramento. Deve capire come è il campionato italiano e quali sono i movimenti della squadra di Sarri. Credo che se sta lavorando bene avrà la sua rivincita". 

È una Lazio molto italiana, somiglia parecchio alla sua con Mauri, Candreva, Biava"Sicuramente avere così tanti

italiani per Sarri è un vantaggio. Lui fa dei principi di gioco, della sincronia difensiva, la sua base. Devi avere uno zoccolo italiano che ti trasferisce la sua impronta. Il mister è molto meticoloso, avere un blocco italiano sia determinante".

Ha dei rimpianti per come si è lasciato con la Lazio?: "Col presidente Lotito ho un ottimo rapporto. Sì, sono succedute un po’ di situazioni che poi ho lasciato andare. Magari ci sarà modo di fare chiarezza in futuro. Avrei preferito lasciare in modo diverso e non facendo un anno fuori rosa. Il destino evidentemente era questo, avrei voluto salutare da protagonista e invece ho lasciato in seconda linea. Non mi è piaciuto questo. Purtroppo a volte le cose si rompono".