Si può progredire così in un anno? Controllare la Lazio di Sarri per credere. Meno di un terzo dei gol subiti rispetto a ottobre scorso e primo posto lontano soli tre punti, ma l’ex portiere biancoceleste Luca Marchegiani, oggi commentatore Sky (stasera sarà al Maradona per Napoli-Ajax di Champions), sposa la linea di Sarri: «Sognare si può, ma è meglio non alterare gli equilibri ottenuti tenendo il profilo basso».
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Marchegiani a Il Messaggero: “Scudetto? L’anno scorso chi ha vinto…”
Che segnale ha dato la gara di Firenze?
«La Lazio sta giocando benissimo e ha trovato consapevolezza della propria capacità di interpretare la partita. Dà sempre la sensazione di poter trovare la soluzione nonostante momenti difficili di gara come ce ne sono stati contro la Fiorentina».
Quanto pesa una solidità che riporta ai tempi di Nesta, Stam e Couto?
«Tanto. Ma senza fare paragoni con epoche differenti, il fatto di avere fiducia nella tenuta difensiva ti permette di fare oltre venti minuti in cui gli avversari
ti mettono sotto perché sai che è difficile farti gol. Per una squadra capace sia di governare il gioco che partire in contropiede come la Lazio questo è l’ideale».
Molto dipende dai cambiamenti nel reparto arretrato?
«Sono stati inseriti giocatori che hanno dato più tranquillità. Non significa che sono migliori di chi è andato via, ma senza dubbio sono più congeniali. C’è stata una crescita tattica e soprattutto mentale».
Chi l’ha convinta di più finora?
«Senza dubbio Romagnoli. Sono contento del suo riscatto dopo le difficoltà delle ultime stagioni al Milan. Poi Provedel, un portiere che ha dimostrato non solo di sapersi adattare a livelli alti, ma pure di dare quella sicurezza di cui la squadra ha bisogno in determinati momenti. Si è saputo migliorare e ora è arrivato alla Lazio da protagonista».
Ha subito soffiato il posto a Maximiano: come va gestito ora il portoghese?
«Bisogna capire quello che la società pensa di lui e quanto ci vuole puntare. Sicuramente è un ragazzo giovane e bravo. La Lazio però ha un preparatore eccezionale come Grigioni che saprà farlo crescere e la stagione è ancora lunga. Qualche occasione l’ex Granada ce l’avrà».
È sbagliato per la Lazio guardare la classifica e sognare già in grande?
«Sono d’accordo con Sarri quando vuole abbassare le aspettative per non rompere gli equilibri raggiunti. Oggi è presto per dire che i biancocelesti potranno lottare per lo scudetto, ma in questo momento devono giocare co me se lo potessero fare. Sa, nella passata stagione ha vinto una squadra che inizialmente non era la favorita...».
Infine, impossibile non menzionare Immobile...
«È il numero uno, un giocatore fantastico. Ma anziché parlare dei numeri, che sono sotto gli occhi di tutti, è giusto considerare il peso che Ciro ha nel mondo Lazio, sia per lo spogliatoio che per la tifoseria. Gli vogliono tutti bene. Calciatori del genere sono una guida per gli altri e sono destinati a diventare leggende».
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