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Lazio, Marchegiani: “Biancocelesti non al massimo. Castellanos…”
Luca Marchegiani, ex portiere della Lazio, ha concesso una lunga intervista al Corriere di Bologna in vista del match di oggi tra i biancocelesti ed i felsinei, in programma alle ore 15:00. L'attuale talent di Sky Sport ha parlato della condizione di entrambe le squadre, soffermandosi sul peso di Castellanos nell'attacco dei capitolini. Di seguito le sue dichiarazioni:
Bologna-Lazio è la sfida tra le due squadre in lotta per l’Europa che stanno meglio?
"La Lazio non sta così bene: ha avuto momenti in cui era più brillante sul piano della condizione atletica e mentale. Spesso noi addetti ai lavori giudichiamo chi gioca ogni tre giorni sulla tenuta fisica, ma la sofferenza è anche sul piano mentale: avere tutte queste gare una dietro l’altra non ti permette di prepararle tutte con la stessa attenzione e la risposta in campo può essere diversa. Si vede da come conduce la partita che la Lazio ora non è al massimo: spesso aveva lo stesso livello di prestazione per 90 minuti, ora alterna momenti migliori ad altri peggiori".
Il Bologna sta benissimo.
"L’esperienza in Champions gli ha dato tantissimo, al di là del risultato, facendo crescere la consapevolezza della squadra e la gestione della gara da parte di molti calciatori. La squadra è cresciuta tanto e in modo sorprendente: agli occhi di tutti quella della passata stagione era un’impresa irripetibile, avendo perso in estate giocatori importanti e con un cambio di guida tecnica, invece il Bologna è rimasto allo stesso livello".
Qual è la sua forza?
"In questo momento il Bologna affronta ogni avversario guardandolo in faccia, senza adattarsi alla forza o alle caratteristiche altrui. È il sintomo di una squadra di alto livello e fa parte della mentalità del suo allenatore. In più ora ha trovato diversi ricambi che garantiscono intensità quando entrano, a partire da Cambiaghi: le squadre forti, specie con i cinque cambi, sono quelle con le seconde linee al livello dei titolari".
A proposito di Italiano, le sottolineature sulle finali perse a Firenze hanno portato a sottovalutarne il percorso e il valore?
"Non credo si possa dire che sia un tecnico sottovalutato, trovo che per lui ci sia una giusta considerazione ed è un bravo allenatore. È chiaro che nel momento in cui non sei più una novità ma mostri certi pregi, con il tempo che passa si guardano di più i difetti: è valso a Firenze, forse varrà anche a Bologna. Ha avuto la sfortuna di non chiudere il percorso viola con un trofeo che avrebbe meritato, ma ha centrato traguardi importanti e anche in rossoblù sta facendo bene".
La Lazio con o senza Castellanos: quanto cambia?
"Ci sono numeri clamorosi sull’assenza del Taty che condiziona in negativo l’attacco laziale, con soli cinque gol segnati in cinque gare: pochi, per chi ha ambizioni. All’inizio di questa stagione nessuno di noi addetti ai lavori lo considerava così importante. Invece è cresciuto tanto, ha trovato fiducia e sicurezza ed è stato responsabilizzato: per il modo di giocare della Lazio è importante la presenza di un elemento come lui che non sa solo finalizzare ma che si mette molto a disposizione dei compagni, dando l’opzione giusta a chi è in possesso di palla. Castellanos è uno che costringe le difese ad adattarsi ai suoi movimenti e ne trae beneficio l’intera Lazio a partire da esterni di qualità come Isaksen e Zaccagni. Vedremo se ci sarà lui o Dia".
Qual è la chiave rossoblù, invece?
"Mi pare che la grande crescita durante la stagione sia coincisa con l’impiego di Odgaard nel ruolo di trequartista. Lo scorso anno arrivò con Motta come vice di Zirkzee e venne impiegato anche come esterno offensivo, ma alle spalle di Castro in posizione centrale si è rivelato molto incisivo".
C’è un altro giocatore del Bologna che l’ha colpita?
"Mi ha impressionato Dominguez, perché non lo conoscevo, mi ha incuriosito anche per caratteristiche fisiche con questo aspetto da ragazzino. Però sa giocare, eccome. In generale, ciò che sorprende vedendo il Bologna è la crescita di tutta la squadra, la consapevolezza del gruppo: è un piacere vedere le partite".
Oggi il Dall’Ara sarà tutto esaurito. Nella corsa Champions l’ambiente positivo di Bologna, Lazio e Roma, rispetto ad altre come Milan e Juventus, è un vantaggio?
"Chi ha meno da perdere parte in vantaggio ma per esperienza è vero anche il contrario: quando sai che un obiettivo è vitale, se sopporti la pressione puoi andare in campo con più cattiveria. Dipenderà molto dai singoli, ma di certo alcune realtà hanno la mente più libera e serena".
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