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Lazio, maledetta Primavera: è il punto più basso dell’era

redazionecittaceleste

I biancocelesti perdono anche la finale di Coppa Italia, che avrebbe in parte salvato un'altra stagione deleteria. Va rifondato il settore giovanile al più presto

Finale indigesta. La giovane Lazio non ce la fa, la coppa Italia va alla Fiorentina. Anche nel ricordo di Daniel Guerini, il giovane biancoceleste morto tragicamente il 24 marzo che aveva giocato con entrambe le squadre. E ricordato da tutti i ragazzi. I viola dell’ex romanista Alberto Aquilani, vincono il trofeo per la terza volta consecutiva, con il presidente Commisso in tribuna che si è preso una piccola soddisfazione davanti all’amico Lotito, presente pure lui con il direttore sportivo Igli Tare. Per Alberto Aquilani si tratta di una doppietta personale, visto che ha bissato il successo dell’anno scorso. Protagonista assoluto della finale, Samuele Spalluto, classe 2001, che con due gol vince il confronto con il laziale Raul Moro, rimasto all’asciutto e apparso completamente spaesato. Non è riuscito l’ennesimo miracolo al giovane talento spagnolo che, a suon di doppiette, ben tre in altrettante gare, aveva trascinato la Lazio alla finale di coppa Italia.

LA GARA

Partita a metà, la Fiorentina domina nettamente il primo tempo, realizzando due gol, la Lazio il secondo, ma segnandone uno solo e andando vicino al pareggio in più occasioni, ma non è bastato. I viola sin dai primi minuti imprimono un ritmo forsennato all’incontro, sorprendendo la Lazio che, per diverso tempo, non riusciva ad uscire dalla metà campo. Dopo appena sette minuti, i viola vanno già in vantaggio con Spalluto che anticipa Armini e ribadisce in rete, un pallone che aveva colpito la traversa dopo una conclusione di Pierozzi. La Lazio prova a reagire, ma sono sempre gli avversari a dettare legge, tanto che i toscani vanno a più riprese vicino al gol del raddoppio. Che arriva alla mezzora sempre con Spalluto che, con un gran colpo di testa anticipa sempre Armini (da uno che si allena con la prima squadra da due anni ci si attende qualcosa di più) e batte Furlanetto. La Lazio rischia e per fortuna il primo tempo finisce. Nella ripresa Menichini cambia modulo, passando alla difesa a tre, e qualche giocatore. La musica cambia. I biancocelesti sembrano trasformati e attaccano a testa bassa, arrivando al gol con una bellissima punizione dalla distanza di Bertini e sfiorandone almeno alti tre. La più grande occasione ce l’ha il giovane Floriani Mussolini (da seguire bene) che al 74’ sfodera un tiro a porta vuota, ma Fiorini salva sulla linea. Un vero miracolo. Ci prova anche Raul Moro, unico guizzo, ma il suo diagonale finisce fuori di un niente. La Lazio ha buttato un tempo, la Fiorentina no e vince meritatamente la coppa.

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