La Lazio ricomincia dalle sue vecchie contraddizioni: a Lecce la squadra allenata da Maurizio Sarri paga ancora quell’anarchia che le era costata errori e rimpianti anche in passato. È successo quello che sembrava non sarebbe più accaduto. Dopo un primo tempo gestito in maniera discreta, è ricaduta nel tranello della superficialità. Al gol di Ciro Immobile hanno risposto le due reti del Lecce nel giro di due minuti. I biancocelesti si sono dovuti così arrendere alla squadra di Roberto D'Aversa. Ora c'è già bisogno di ripartire e dimostrare che questa non è la vera Lazio.
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Lazio, male la prima: stagione nuova ma abitudini vecchie
Una bellezza in campo durata solamente quarantacinque minuti. Già, perché la Lazio è tornata in campo con i bermuda e i sandali. Probabilmente il caldo che sta invadendo l'Italia questo periodo ha confuso la squadra biancoceleste. Il pensiero è stato quindi di rientrare in campo attivando il mood spiaggia, pensando di poter addomesticare la sfida, rallentando il ritmo e l’intensità. Risultato? La cilindrata è diminuita e la squadra ha iniziato a sbandare. Così, mentre le onde sovrastavano la Lazio, Almqvist e Di Francesco, come se fossero su una tavola da surf, hanno cavalcato l'onda dell'entusiasmo.
La squadra è allora già in campo e il mister Sarri è già pronto a prepararla per il prossimo match. Allo Stadio Olimpico di Roma arriverà il Genoa di Alberto Gilardino. Sicuramente il tecnico toscano non accetterà un'altra prestazione del genere. Ora i giocatori dovranno di nuovo lottare contro le vecchie abitudine per cercare di superare questo momento di stallo.
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