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Un Artista con la palla tra i piedi, con un carattere da Leone e un cuore d’oro. Un leader vero, Luis Alberto. Un giocatore e uomo carismatico che tutti nello spogliatoio della Lazio seguono e stanno a sentire. Chi pensava che fosse solo bravo tecnicamente ma fragile e lamentoso ai primi dolorini e fastidi, sabato è stato accontentato e servito per l’ennesima volta e nel modo più dirompente possibile. Non era bastato il ritorno in campo dopo dieci giorni dall’intervento di appendicite. Ci voleva qualcosa di più forte. Ecco qui: dolorante e a mezzo servizio entra e dà la spinta decisiva per battere lo Spezia. Una partita che sentiva tantissima e sapeva bene quanto era importante per i suoi compagni. Se non avesse postato lui stesso le foto della caviglia malconcia, gonfia e con versamento prima e dopo la partita, nessuno ci avrebbe creduto della forza di questo ragazzo e del suo senso d’appartenenza alla Lazio.. Anzi, già venerdì, quando circolava la possibilità che potesse non solo andare in panchina ma giocare, c’era incredulità o si pensava che, tutto sommato, era un infortunio di poco conto. Il solito allarmismo. Invece, no.
MISTER IO CI SONO
il Mago ha fatto la sua solita magia. Un po’ incosciente? Può darsi, ma fino a un certo punto perché Luis aveva calcolato tutto, anche perché solo lui sa dove poteva osare o meno. Tutto è nato nella tarda mattinata di venerdì, quando Luis, nonostante la caviglia gonfia e gli esami appena fatti la sera prima, si sentiva meglio, tanto da decidere di andare a Formello. Inzaghi aveva appena finito la conferenza stampa della vigilia, nella quale aveva detto che lo spagnolo non sarebbe stato a disposizione. Una volta rientrato nello spogliatoio, il tecnico si trova davanti Luis. “Tu che ci fai qui?”, pare gli abbia chiesto l’allenatore, la risposta è secca: voglio provare, sto meglio, voglio dare una mano ai miei compagni, sento che posso giocare. Detto, fatto. Il provino va alla grande, ma si decide di non forzare. I medici, per la verità, non sono molto d’accordo, ma lo spagnolo si prende ogni responsabilità. Simone era molto cauto, in realtà non è che volesse rischiare, ma il Mago lo ha tranquillizzato e durante l’intervallo della gara con lo Spezia, palleggi, tocchi, magie e cambi di direzione. “Sono pronto”. A Inzaghi non è parso vero, subito in campo dopo pochi minuti dall’avvio della ripresa e subito la marcia in più, con la Lazio che passa in vantaggio, soffre e vince. Luis è tra i protagonisti. Uno di quelli che guida e sprona tutti, prendendosi calci ma non rinunciando ai contrasti. Un esempio. Alla fine la dedica a cui tiene di più: la dedica a Guero, il calciatore della Primavera scomparso tragicamente la scorsa settimana. Una vicenda che ha spronato, segnato e sconvolto Luis Alberto. Ora appuntamento a Verona. Il Mago ci sarà, senza nessun dubbio. L'ha promesso a Inzaghi e alla squadra...
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