- Calciomercato
- Squadra
- Lazio Primavera
- Lazio Women
- Coppe Europee
- Coppa Italia
- Video
- Redazione
news
Marzo mese verità per la Lazio
ROMA - Quelle rare volte in cui Ciro Immobile non riesce a timbrare il cartellino, ci pensano gli altri fuoriclasse della Lazio, Luis Alberto e Milinkovic, a risolvere le partite. Peccato che Correa ancora non riesca ad incidere in zona gol. Da apprezzare, però, i preziosissimi ripiegamenti difensivi del Tucu. I dribbling nella metà campo avversaria non sono riusciti quasi mai. La sensazione è che se l'argentino dovesse riuscire a sbloccarsi anche solo con un gol, potrebbe essere un'arma micidiale per i capitolini. Chissà, magari potrebbe fare centro in Champions League contro il Bayern Monaco e allora gli si potrebbe perdonare la latitanza davanti alla porta in campionato.
Non ha voluto rinunciare ai suoi campioni mister Inzaghi, neppure a 72 ore di distanza dalla super sfida contro i campioni di tutto. Luis e Sergej lo hanno ripagato confezionando la rete della vittoria contro la Sampdoria, che è valsa il centesimo successo del tecnico biancoceleste. Dopo la rete del Mago al 24' la strada per una larga vittoria, come accaduto spesso in passato contro i blucerchiati, sembrava spianata. Ma non è stato così, dato che il vecchio volpone Ranieri aveva organizzato una squadra tutta arroccata in difesa che non lasciava alcuno spazio nella propria metà campo. Un atteggiamento rinunciatario che, infatti, non ha portato ad alcuna parata rilevante di Reina. Come ammesso dallo stesso tecnico del club ligure. Analizzando a mente lucida le rose delle 20 di Serie A, riesce difficile individuare un centrocampo che possa contare su due calciatori della medesima classe dello spagnolo e del serbo. Due calciatori complementari che conferiscono imprevedibilità alla manovra biancoceleste.
C'è qualche coraggioso che prova anche a criticare Sergej e Luis perché rei di sbagliare troppi passaggi. Non si può negare che qualche errore in fase di impostazione da parte dei due calciatori della Lazio, sia evidente. Ma questo avviene perché il numero 10 e il numero 8 biancocelesti tentano sempre (o quasi) la giocata risolutiva. Speriamo che la loro ispirazione sia massima per la gara di domani contro la corazzata di Flick.
© RIPRODUZIONE RISERVATA