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Luis Alberto, Lotito, Felipe Anderson
Non c'era modo migliore per ripartire dopo lo scossone. Sembrano lontane le dichiarazioni post-Salernitana di Luis Alberto, che avanzava in diretta nazionale la richiesta di rescissione del contratto, prendendo in contropiede anche la società. A quel terremoto non è seguita l'esclusione. Tudor ha mandato in campo lo spagnolo da titolare a Genova e contro la Juve all'Olimpico. Sono seguite due gare da quasi 180' minuti (86' a Marassi e 90' nella semifinale di ritorno) e il Mago ci ha messo la firma. A Genova con il gol-vittoria, celebrato indicando lo stemma della Lazio, contro i bianconeri servendo l'assist per entrambi i gol di Castellanos (il conto sale a 76, recordman per distacco nella storia del club).
Il futuro resta sempre un'incognita ma dalla società l'intenzione sembra quella di scongiurare l'addio. Prima Fabiani: “Ogni tanto allo stalliere del re qualche bizza bisogna pure concedergliela” - le parole del ds pochi giorni dopo le dichiarazioni dello spagnolo. Poi Lotito, che dopo aver sottolineato come la rescissione sia una richiesta che la società non ha intenzione di assecondare, è tornato a parlare di un Luis Alberto al centro del progetto.
“Luis Alberto? C’è stata quella esternazione ma la società non l’ha messo in vendita. Si tratta del famoso fulmine a ciel sereno, tant’è che nell’ultima partita ha dimostrato attaccamento e qualità, confidiamo che Luis Alberto prosegua in questo percorso, che lo vede protagonista in questo club” - le parole del patron a Mediaset prima dell'inizio di Lazio-Juve. Lecito chiedersi cosa succederà a giugno, che il caso sia definitivamente rientrato lo dirà il tempo.
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