Matteo Lovisa, direttore sportivo della Juve Stabia, ha parlato con i cronisti presenti all'evento “Il calciomercato international transfer market” all’Hotel Hilton di Roma. Tra i tanti temi toccati anche quello del futuro con la Lazio di Floriani.
news
Il ds della Juve Stabia: “Floriani pronto per la Lazio, ma a decidere sarà…”
Che mercato state portando avanti?
"Penso che il mercato della Juve Stabia si sia incentrato sul non indebolirsi. C'è stata l'operazione Folino, che ha portato una plusvalenza alla società. Per un club come il nostro, patrimonializzare e poi rivendere è importante. Per il resto, qualcosa faremo ancora, soprattutto in attacco. Siamo contenti di quello che stiamo facendo, della squadra e del tecnico, con risultati sul campo oltre le aspettative".
Domani affronterete il Sassuolo: che gara si aspetta?
"Sarà un bel banco di prova per dimostrare il nostro valore. Loro fanno un campionato a parte, abbiamo poco da perdere. Cercheremo comunque di ottenere un risultato positivo, perché il nostro obiettivo è arrivare il prima possibile ai 45 punti. Ogni gara per noi è fondamentale".
Siete pronti a trattenere mister Pagliuca qualora arrivassero sirene da qualche club di primo livello?
"Il mister sta facendo un lavoro incredibile da un anno e sei mesi, anche con i giovani. Dopo il campionato vinto, ora siamo in zona playoff. Sia io che lui abbiamo un accordo biennale, quindi qualsiasi discorso sul futuro è prematuro".
Floriani Mussolini è tra i migliori della vostra squadra: lo reputa pronto per la Lazio (il giocatore è di proprietà del club biancoceleste, ndr)?
"Non sta a me dirlo, ma a Fabiani. Sicuramente è pronto per fare il salto di categoria il prossimo anno. Dove e come, però, non sta a me deciderlo. È un ragazzo che si merita tutto quello che sta ottenendo".
A proposito di Floriani: è emersa una certa immagine della Juve Stabia. Quanto è rimasto male che di questo progetto che sta coltivando così bene, si è parlato solamente di un episodio del genere?
"Penso più che altro per i ragazzi, perché poi l'esultanza è sempre quella. Ma in Italia si strumentalizzano un po' tutte queste cose. è una cosa che è stata secondo me accantonata, perché a prescindere dal partito politico, che non sono cose che mi riguardano. Penso che sia un ragazzo di ventuno anni che possa solo far bene a giocare e a lavorare. La tifoseria allo stesso modo, ha esultato per un gol e non c'è niente di male".
Lei, direttore, sogna qualcosa di grande?
"Sinceramente no, i sogni li lasciamo ai tifosi. Sono al quarto anno di Serie B e so quanto sia lungo il percorso da fare. Se sogniamo troppo, rischiamo anche di farci male".
© RIPRODUZIONE RISERVATA