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Lazio, Lotito: “Sono un presidente tifoso, sì al Flaminio. Il mio sogno…”

redazionecittaceleste

Nella vita si fanno delle scelte. Io ho scelto sin dal primo giorno di dire la verità. All’inizio delle mia avventura, ho detto che bisognava fare dei sacrifici, perché avevamo 550 milioni di debiti, che aumentavano di anno in anno. A molti le mie parole non sono piaciute. Si pensa sempre che il patron è quello che mette i soldi alla cieca e, invece, in una società per azioni, bisogna badare non solo al risultato sportivo, ma prima di tutto alla sopravvivenza e, quindi, a una gestione sana e vincente.

Io non sono solo il proprietario della Lazio, ma il custode di una di passione secolare, che ho il dovere di preservare per tramandarla alle future generazioni. Devo essere, e mi sento, un presidente tifoso e non un tifoso presidente. La Lazio ha il centro sportivo più grande e più moderno d’Italia, una invidiabile situazione economico-patrimoniale ed è la squadra che in questi anni ha vinto il maggior numero di trofei, dopo la Juventus.

Per certi versi, la contestazione è un mistero. La verità è che una gestione trasparente elimina privilegi consolidati. Sarebbe stato facile per me continuare con le elargizioni pubblicitarie a pioggia alle radio e ai giornali. È per questo che molti, invece di mettere in luce quello che facciamo, cercano di demolirlo”.