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Claudio Lotito
Un mese in trasferta, balli e grandi discorsi. Il presidente Lotito, o forse adesso sarebbe meglio il senatore Lotito, ha vinto la sua battaglia politica in Molise dopo oltre trenta giorni vissuti tra Campobasso e province. Il patron biancoceleste è riapparso ieri nella sfera calcistica, presentandosi a Milano per l'assemblea della Serie A. Tra domani e sabato finalmente tornerà a casa e ricalcherà le vie del centro sportivo di Formello. "L'impegno politico non mi distoglierà dalla Lazio" aveva detto rassicurando i tifosi ma è certo che manterrà la parola anche con i suoi elettori. Aprirà uno studio a Campobasso, non arretrerà di un centimetro cercando di rimanere in prima linea su tutti i fronti in cui è impegnato. Le famose tre ore a notte di questo passo diventeranno un dolce ricordo per il senatore/presidente.
Lotito è il manifesto del multitasking, capace di cambiare giacca tre volte al giorno: da consigliere federale a uomo politico passando da presidente della Lazio. Ma la storia recente insegna e sottovalutare Lotito è quasi sempre un errore che si paga caro. La parola data, seppur con le sue tempistiche, il patron la mantiene sempre. Il mercato di quest'estate ne è stata la prova: Sarri cominciava a spazientirsi nei primi giorni di ritiro quando un il mercato si era apparentemente bloccato. Poi l'intervento diretto e una campagna chiusa più che degnamente.
Ad onor del vero va detto comunque che se Lotito facesse il presidente a tempo pieno sarebbe di certo la cosa migliore. I risultati altalenanti degli ultimi due anni lo testimoniano. Il lavoro estivo, tuttavia, con quanto consegnato a Sarri è certamente un buon punto di partenza. Ciò che andrebbe altrettanto inteso è come nella società, vista la presenza sporadica di Lotito stesso data dai numerosi impegni, servirebbe nuovamente una figura di sostegno e riferimento come è stato a lungo Angelo Peruzzi. Tare è in scadenza e il suo futuro appare incerto. Angelo Fbiani e il figlio Enrico per ora sembrano lavorare ottimamente tra Women e Primavera. Roberto Rao si è, fortunatamente, avvicinato sensibilmente alla squadra. Tutti queste figure seppur di assoluta comunque non sono Lotito che ben sa che per ora la sua presenza è quella che fa la differenza.
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