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Lotito: “Lazio da rispettare. Sarri, Tare, Milinkovic e Luis Alberto: vi dico tutto”

Lotito
Le parole del presidente biancoceleste, che fa il punto su tutto dopo il secondo posto conquistato dalla squadra: ecco come stanno le cose
redazionecittaceleste

È un Lotito soddisfatto - e non potrebbe essere altrimenti - quello che concede “settantacinque minuti di telefonata” al Corriere dello Sport. Il presidente della Lazio è orgoglioso del risultato raggiunto e si è lasciato andare ad alcune dichiarazioni, dal mercato al campionato passando per Tare e non solo. Queste le sue parole.

Ma voi a che posto mettevate la Lazio a inizio stagione?”, esordisce così il patron. “Noi ci credevamo. Solo chi all’inizio non ci considerava ora grida al miracolo. È stato fatto un buon lavoro, ognuno ha contribuito per la propria parte, i meriti per la Champions sono da dividere tra tutti. Non mi piace quando le sconfitte sono di tutti e i meriti di uno solo”. Il riferimento, però, non è a Sarri. Lotito allora continua, parlando proprio del mister. “So già cosa vuole. Parliamo tanto e di investimenti, forse ci incontreremo ma lo sento ogni giorno al telefono. Ci dirà le caratteristiche funzionali al suo calcio. Poi vedremo cosa riusciremo a realizzare, come la scorsa estate. L’allenatore deve fare l’allenatore, al resto penseremo noi. Sto continuando a strutturare la società”.

E ancora: “La Lazio deve essere rispettata per quello che è. Esiste una proprietà certa dal punto di vista civilistico, ho mantenuto il numero di matricola in Federazione, evitando il fallimento. Sotto l’aspetto emotivo, sono il custode del sentimento popolare. Non è più la Lazietta di una volta, come usavano chiamarla. Penso che storicamente la tendenza ad accontentarsi e non sforzarsi di andare oltre le proprie possibilità dipendesse dal non avere un riferimento sicuro. Lo vedo anche in altri club, magari spendono tanto e fanno dei risultati, perché comprano giocatori forti, ma non hanno una proprietà e restano al di sotto del potenziale. Mancano il senso identitario e di appartenenza. Il calcio è uno sport di squadra, non individuale. Non conta arrivarci vicino. Per vincere, devono concorrere tutte le componenti della società. E bisogna tirare fuori il massimo”.

Poi il retroscena sulla famosa frase di Vittorio Alfieri, poeta del Settecento, “Volli, e volli sempre, e fortissimamente volli”. “L’ho fatta scrivere sul muro, nel corridoio che porta allo spogliatoio di Formello in modo che i giocatori la leggano ogni giorno”. Momenti difficili non sono mancati neanche quest’anno. “Dopo la sconfitta con il Torino sono entrato nello spogliatoio e ho chiesto. Mi spiegate perché sino alla fine della settimana andavate a mille e avete battuto anche la Juve e ora non più? A volte succede. Io volevo che ognuno si prendesse le proprie responsabilità. Ho un bel rapporto con i giocatori, ho stabilito un patto. Loro sanno che mantengo la parola”. E allora oggi arriverà il premio, probabilmente un bonus legato al secondo posto tanto voluto: “Era l’ultimo giorno di scuola, il più era stato fatto, ci poteva essere un calo. E invece avete visto? Tutti volevano arrivare secondi”.

Poi, sul decennale del 26 maggio: “Ho rivisto la finale alle 3 di notte qualche giorno fa. E la mia soddisfazione più grande, festeggiando all’Olimpico, è aver riabbracciato alcuni ex giocatori a cui piacerebbe tornare alla Lazio. Abbiamo creato un clima”. Su Tare, invece, il presidente è lapidario: “Ci parlerò”. Quindi di nuovo la stagione appena conclusa, partendo dalla scorsa estate. “L’estate scorsa abbiamo fatto gli innesti giusti all’interno dello spogliatoio”. Innesti che arriveranno anche quest’anno, assicura, per non ripetere gli errori del passato: “Non succederà questa volta, c’è una differenza”. La differenza è proprio Lotito, pronto a essere presente e anche un riferimento per il mercato. La Champions, del resto, è fondamentale: “Non ci si può arrivare una sola volta. Sarebbe opportuno andarci tre anni di fila in Champions”.

Quindi la conferma su Luis Alberto, che aveva dichiarato come il futuro fosse “una questione tra me e il presidente. “È vero”, ha ribadito Lotito, che ha poi escluso una richiesta di cessione. Meno parole su Milinkovic: Lotito valuta diverse opzioni, ma non si esprime. Un ultimo tentativo, scrive il quotidiano, sarà fatto. Altrimenti lo accontenterà, a patto di offerte adeguate e di richiesta esplicita da parte del giocatore in prima persona. Una certezza, però, c’è. Contropartite di livello, anche più di una, al posto di Milinkovic? “Non fate voli pindarici” risponde Lotito. Alle prossime settimane il verdetto. Detto questo, parlando di mercato, attenzione. Sarri avrebbe in mente qualcosa di molto molto grosso <<<