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Lotito al telefono
È tutt’altro che vicina alla conclusione la vicenda relativa al seggio del Senato reclamato dal presidente della Lazio Claudio Lotito. La vicenda è nota e prende il via ormai addirittura tre anni e mezzofa, data delle ultime elezioni politiche italiane. Il presidente biancoceleste, candidato con Forza Italia nella circoscrizione Campania 1, risultò essere il primo dei non eletti, rimanendo quindi fuori da Palazzo Madama. Colpa di un errore dicalcolo, secondo Lotito, che vide il seggio andare a Vincenzo Carbone, oggi passato a Italia Viva. Da allora l’avvio di un lungo iter, che ha portato Lotito più volte vicino a ottenere l’assegnazione. L’ultima, che sembrava davvero essere quella buona, all’inizio di dicembre.
Il 1 dicembre, però, la vicenda si chiuse con un nulla di fatto a causa di un’ulteriore rinvio. Suscitando già all’epoca la risposta di Claudio Lotito ai microfoni del Corriere della Sera: “Io non smetterò di credere sempre nella giustizia. E non ho bisogno di vivere di politica, io faccio un altro mestiere”.
Dichiarazioni su cui il presidente della Lazio è tornato oggi, ai microfoni di notizie.com: “Non mollo affatto, anzi, per essere chiari: dovevo già essere senatore, ma ora non è questo il punto. La legge è dalla mia parte, io vado avanti e poi vediamo. Leu non ha fatto ricorso o, se l’ha fatto, è arrivato tardivamente e quindi è inammissibile. L’ordine del giorno non poteva vertere su questo tipo di argomento. Si doveva affrontare l’approvazione e la mia contestazione nei confronti di Carbone, lascio a voi le deduzioni. In realtà dovevo già esce senatore, anche se non mi frega nulla. Mollare? Non è questo il punto. Bisogna far rispettare la legge, il diritto: non stiamo parlando di Lotito e Carbone. Esiste un diritto ed esiste una legge: quello che io chiedo è che vengano entrambe applicate”.
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