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Pedro
Pedro e la Lazio. Un'accoppiata che poco più di un anno fa non poteva essere neanche lontanamente immaginabile. Adesso, quindici mesi dopo, sembra la cosa più normale del mondo. Lo spagnolo continua a incantare i tifosi biancocelesti con le sue giocate e la straordinaria generosità. Giovedì sera l'ennesima magia, una prestazione fantastica condita dal gol del momentaneo vantaggio sotto la Curva Nord. Domani contro l'Udinese partirà dalla panchina, ma sarà un'arma in più a favore di Sarri.
Le parole del Presidente Lotito riportate da Il Messaggero non lasciano spazio ad altre interpretazioni: "Non capisco come la Roma lo abbia potuto scaricare. Pedro è un campione vero". Che fosse un fuoriclasse, lo aveva già messo in chiaro Sarri in un'intervista a Sportitalia: "Quando allenavo il Chelsea sceglievo lui titolare, più altri dieci".
L'avvio di stagione non è stato dei migliori a livello di continuità a causa di un infortunio patito nell'ultima amichevole estiva. Piano piano è tornato a pieno regime, rientrando a gara in corso. Proprio da subentrato il suo rendimento è spaventoso. Lo scorso anno, dopo 13 partite ufficiali aveva giocato 865 minuti segnando un gol nel derby e fornendo due assist. Ora, con la metà dei minuti giocati (424), lo spagnolo ha già punito Inter, Cremonese e Sturm. Adesso arriva l'Udinese che, nell'avventura italiana di Pedrito, è proprio la vittima preferita, con tre reti in quattro incontri.
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