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Lazio, Lotito: “Lite con Mou al derby? Io sono presidente, lui un dipendente”

Lotito
Intervenuto ai microfoni del podcast Zero Titoli il presidente Caludio Lotito si è racconto tra politica e sport con un aneddoto sul derby

Intervenuto ai microfoni del podcast Zero Titoli il presidente della Lazio, Claudio Lotito, si è raccontato tra calcio, politica e molto altro. Tra le tante cose anche un aneddoto sul diverbio con Mourinho al secondo derby della passata stagione.

Come sta vivendo questo nuovo ruolo da senatore?

"Bene, sono molto impegnato perché io quando faccio le cose le faccio con serietà e determinazione e quindi in questo contesto, grazie anche all'apporto dei miei colleghi ho trovato un ambiente che mi ha messo a mio agio".

Meglio entrare in Senato o allo Stadio Olimpico?

"Bisogna vedere come se ne esce fuori. Dal Senato se ne esce bene, dall'Olimpico normalmente parlano i fatti, la mia storia. Ne sono uscito indenne, è già qualcosa no?".

Qual'è più divertente?

"Lo sport ha un aspetto valoriale, qui al Senato ci sono delle situazione che richiedono delle scelte. Scelte che possono talvolta essere dannose nel senso che essendo di parte potrebbero non trovare l'assenso di tutti gli addetti al lavoro. In un contesto di questo genere sono uno che cerca di trovare vie di mediazioni, ma non sempre ci si riesce".

Nella sua scesa in politica quanto è stato decisivo Berlusconi?

"Io a lo conoscevo dal 1987. Prima ancora che lui scendesse in politica. Lui aveva una visione che pochi hanno, oltre che un carattere volitivo. Lui quando si metteva in testa una cosa, perché ci credeva, faceva di tutto per portarla a casa. Poi l'ho rincontrato quando sono sceso in politica, abbiamo parlato eccetera". 

Ha un aneddoto con Berlusconi che si porta dentro?

"Lui era una persona molto sensibile, attento ai bisogni della gente. Un aneddoto? Lui si trovava a Villa Grande per comprarla. Zeffirelli, uno degli affittuari lo chiamò in lacrime dicendo che la volevano comprare. Lui si mise a disposizione, chiamò il proprietario e la comprò dandola in uso gratuito a Zeffirelli".

La chiamano tutti "Lotirchio"?

"Mi suscita ilarità perché non corrisponde alla verità. Il tutto risale a quando presi la Lazio, allora la Lazio aveva una situazione economico patrimoniale con 550 milioni di debito. La Lazio era da tutti considerata una sfida impossibile, io la considerai una sfida al limite come tutti gli sport estremi. I fatti mi hanno dato ragione ma per poterla riportare in uno stato economico finanziario di equilibrio ho dovuto assumere una posizione drastica, rigida. Contenere i costi, cercare di assumere una posizione di controtendenza. Cosi è chiaro che gli investimenti erano difficili da fare così qualcuno ha coniato il termine Lotirchio. Ma non è così, la Lazio è tra le più solide dal punto di vista economico, altamente patrimonializzata perché ha oltre 300 milioni di patrimonio territoriale oltre che 400 milioni di patrimonio giocatori. Sopratttutto ha coniugato ottimi risultati sportivi".

Dovesse scegliere 3 senatori per ogni reparto?

"Li sceglierei in base alle caratteristiche. Al centro del centrocampo ci metterei il presidente della Commissione all'Agricoltura, il sindaco di Cavalso, perché è uno che non fa passare nulla. Rifinitore metterei Casini. Renzi più in una posizione di tornante, perché fa avanti e indietro. In porta ci metto Ciriani, che è il pungiball di tutti. Nel tridente: Salvini è un attaccante esterno, ti compare all'improvviso quando meno te lo aspetti. La punta centrale metterei Magni, quello della sinistra, che è uno sempre in prima linea, cercando di portare sempre a casa il risultato. È un attaccante di sfondamento, anche se sfonda poco. La Russa? Lo metto a fare l'arbitro".

La metterebbe una body-cam per portarci allo stadio? Vedere lei scendere negli spogliatoi e parlare con Mourinho...

"Io ho chiarito solo i ruoli. Nella vita ci sono i ruoli che vanno rispettati. Nel momento in cui in una struttura mancano i ruoli, manca una gerarchia, saltano gli schemi. Se lei invita una persona a casa sua, la persona deve comportarsi secondo le sue regole".

Era uscita la notizia che Mourinho le avrebbe detto 'Che c***o guardi', lei come gi aveva risposto?

"Il tema era che io stavo passando per il tunnel. C'era un giocatore della Roma nudo in corridoio, la partita era Lazio-Roma, che inveiva verso un mio giocatore. Io mi sono fermato cercando di capire, è uscito Mourinho dicendomi così. Io allora ho chiesto 'Scusi?' e lui ha insistito e allora io gli ho detto 'Sono il presidente Lotito! Porta rispetto, tu sei un dipendente e un ospite'.

Cosa rispose Mourinho?

"Intervenne anche il giocatore allora io gli dissi che avrei chiamato anche la procura dell'arbitro per farli squalificare. E da lì sono scappati. Le regole sono importanti, io non ho paura di nessuno. Sono uno abituato a far rispettare le regole. Sono il primo che le rispetta".

Ci dicono che è a dieta, come sta andando?

"Benissimo, 11 chili persi. La cosa importante è trasformare la massa grassa in massa magra e sto facendo questo".

Grazie anche al bibitone?

"Assolutamente. Un litro e mezzo di acqua con Detox e Smelzi".

Si riesce con tutte le cose che fa lei a stare anche a dieta?

"E io vado in giro col bibitone ogni tanto lo bevo. Dal punto di vista del tempo ci si riesce bene solo il periodo notturno subisce dal tempo quindi".

Lei è famoso per i suoi telefoni

"Si ma io sono uno più analogico che digitale. 'Verba volant scripta manent'. Io rispondo a tutti, sono un democratico".

Quante telefonate riceve?

"Non lo so, mille forse anche di più. Sono in grado di parlare a tre telefoni contemporaneamente. Questa si chiama sinergia ma io non mi ispiro a nessuno, solo a me stesso".

Le fanno molti scherzi telefonici?

"Assolutamente, anche molto sgradevoli, come minacce. Ne ricevo numerosi".

Lei con queste persone ci parla anche

"Sì perché devo vedere dove arriva la cretinaggine umana e in base a questo prolungo".

Le va di organizzare uno scherzo telefonico?

"No, no".

Lei ha questi cellulari ma mi sa che su Instagram ci sta poco

"Non ce l'ho proprio".

E ma in realtà ci sta, sia con dei profili finti

"E ci sarà qualcuno che ha fatto la pagina per me, senza la mia autorizzazione".

Ascolta musica?

"Ho poco tempo per la musica, ma ce ne sta tanta. So tutti cantanti e musicisti ormai ma a me piace molto Lucio Battisti. Mi torna alla memoria quando ero giovane e magro".

Cosa canta la Lazio?

"I giardini di Marzo, ma io non canto. Faccio lo spettatore e basta. Sono un ascoltatore".

Quindi l'hip-hop non lo ascolta?

"No no. Io sono un classicista".

Perché si addormenta quando parla la senatrice Ronzulli? È così noiosa?

"Non mi risulta di dormire. L'importante è che dicano cose sensate. Se dicono cosa stupide non perdo tempo".

Lei è mai andato in discoteca?

"Certo quando ero giovane".

In che discoteca

"Stiamo parlando di 50 anni fa...".

A Roma?

"Ma da tutte le parti. A Roma, in Sardegna, in montagna".

Ma in Sardegna da Briatore?

"Briatore in Sardegna è venuto dopo. Quando ci andavo io non sapevo manco che era la Sardegna".

In montagna dove?

"A Cortina".

Ci sono vari gruppi calcistici in politica: quello dell'Inter, quello della Juve. Non c'è quello della Lazio.

"E lo faremo, lo costruiremo".

La Russa ha detto che se fosse stato Ministro dello Sport sarebbe andato contro la Juve, con Boccia che si è arrabbiato.

"Boccia è stato capo del club juventini della camera..."

Lei se fosse stato Ministro dello Sport sarebbe andato contro qualcuno?

"Io faccio tutte cose non a sfavore ma pro. Quella di Ministro dello Sport non è una carica a cui ambisco. Anzi c'è stata anche la possibilità ma mi comporterebbe di eliminare una serie di cose che ho. La Lazio sarebbe la prima di queste. Lo sport da ampi margini di intervento avendo le capacità e la volontà".

Metta da parte le ideologie e partecipi al gay pride.

"Io sono a favore dei diritti di tutti ma faccio anche le mie scelte e in queste cerco di avere dei comportamenti consoni alle mie idee".

 

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