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Claudio Lotito e Sergej Milinkovic-Savic
Non poteva rimanere indifferente il patron Claudio Lotito dopo una serata come quella di venerdì. E infatti così non è stato. In uno stadio con oltre 50mila anime che ha regalato uno spettacolo da brividi la Lazio ha battuto una delle squadre favorite per vincere lo Scudetto. E lo ha fatto dominando la gara, dando la sensazione di essere sempre in controllo, anche quando nei primi minuti i nerazzurri pressavano e i biancocelesti erano rintanati dietro, in attesa. E già questo è un segnale del cambiamento portato da Sarri in questa stagione. Saper accettare i pregi dell’avversario, attendere e poi punire seguendo i dettami studiati in allenamento.
Anche se poi certi fenomeni bisogna averli in campo. Il lancio di Milinkovic per Felipe Anderson è la ciliegina sulla torta di una gara da voti altissimi per il Sergente. Il gol di Luis Alberto è un capolavoro balistico, al di là della deviazione. E il sigillo finale di Pedro è un altro frutto della tecnica sopraffina di un calciatore che in carriera ha vinto tutto e che qualcuno ha dato troppo presto per finito. Ma i singoli contano il giusto: è la vittoria di una squadra e di un allenatore che sono stati nettamente superiori nell’arco dei novanta minuti.
E a fine gara ne era consapevole anche il presidente Lotito. Come rivelato da Il Messaggero, il patron biancoceleste ha abbracciato Milinkovic a fine gara, cantando ed esultando al pari di una vittoria di un trofeo. Vincere contro Inzaghi, per lui che si è sentito tradito ormai quasi un anno e mezzo fa, deve avere un sapore particolare. Ma al di là dell’eventuale risentimento personale Lotito si è sentito orgoglioso della sua Lazio. E lo ha fatto presente a tutta la squadra negli spogliatoi dell’Olimpico, dopo la festa e il fischio finale. “Bravi, bravi. Uniti, questo è lo spirito di gruppo con cui si può vincere qualsiasi battaglia”. Queste le parole del patron. E chissà che tutto ciò non possa servire da stimolo per chiudere l’ultimo colpo di un mercato quasi perfetto.
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