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Non c'è diritto al risarcimento per Paolo Di Canio nella querelle che vede coinvolto il presidente della Lazio Claudio Lotito. C'era già stata una prima sentenza sfavorevole per l'ex attaccante biancoceleste da parte della Corte di Appello di Perugia, ora è arrivata anche quella della Cassazione a chiudere i giochi. Il verdetto mette fine a una battaglia legale che durava ormai dal lontano 2011.
Di Canio, oggi opinionista, si era espresso negativamente sulla vicenda legata a Mauro Zarate e alla presunta spesa dei biancocelesti pari a 37 milioni di euro per portarlo in Italia. Lotito, nel corso di un programma andato in onda su Mediaset Premium, aveva tuonato contro Di Canio: "Lei, Di Canio, non sa neanche cosa vuol dire società quotata, glielo spiego io. Pensi a fare il giocatore e non a parlare di analisi economiche". E ancora: "Lei riceverà una denuncia perché dichiara una cosa falsa e sta creando un danno ad una società quotata".
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