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Sarri e Tudor
Tudor o non Tudor? Il dilemma non trova risposta e rischia di frenare l’estate della Lazio. Mentre Tchaounafirma il suo contratto con i biancocelesti a Formello, il tecnico è in Croazia attendendo di scoprire cosa riserverà il futuro. Al momento nessuna concreta riflessione su possibili dimissioni, ma il mancato rinnovo di Kamada e le differenze di vedute con la società su diversi giocatori, soprattutto tra quelli arrivati un anno fa, non fanno dormire sonni sereni né al croato né alla Lazio. Lotito a oggi non pensa all’esonero e anzi lo conferma pubblicamente. Un dietrofront significherebbe dover pagare i 2,5 milioni (netti) di ingaggio a Tudor più lo stipendio del prossimo eventuale allenatore. Ma il futuro a breve-medio termine non regala particolari certezze e, intanto, la panchina biancoceleste continua a essere accostata a diversi tecnici.
Non più a Palladino, che piaceva a Lotito e Fabiani ma che è a Firenze pronto a sposare il progetto Fiorentina. C’è invece da tenere d’occhio chi la panchina viola l’ha appena lasciata: Vincenzo Italiano, che rimane la prima scelta del Bologna ma che a Formello piace e non poco. Significherebbe tornare al 4-3-3 e non dover dare il via a una profonda rivoluzione della rosa. E, a proposito di 4-3-3, non va trascurata neanche un’ipotesi remota ma clamorosamente suggestiva. Nonostante alcune offerte - anche economicamente importanti - dall’estero, Maurizio Sarri continua a prendere tempo. Non ha mai nascosto il suo legame con la Lazio durante la sua permanenza a Formello e il rapporto non si è incrinato dopo le dimissioni. Rimane una suggestione, a oggi non ci sono stati contatti e difficilmente ci saranno. Ma rimane, per quanto suggestione, un’ipotesi da non accantonare del tutto.
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