Al termine di una lunga cavalcata, la Salernitana è riuscita ad ottenere la tanto ambita promozione in Serie A. Questa è stata una notizia fantastica per i tifosi e un po' meno per il presidente Claudio Lotito. L'imprenditore romano, a capo del club granata e della Lazio, dovrà per forza di cose vendere una delle sue due società per evitare eventuali conflitti d'interesse durante il prossimo campionato. Naturalmente la scelta di Lotito è ricaduta sulla Salernitana. Appena qualche giorno fa, sul sito ufficiale del club, è stato messo l'annuncio dove si è stato confermato che il numero uno capitolino ha messo in vendita le sue quote di maggioranza. Tuttavia, il presidente della Federcalcio, Gabriele Gravina, gli ha dato tempo fino al prossimo 25 aprile. Per quella data, Lotito dovrà aver venduto la Salernitana. Cosa che ad oggi si prospetta particolarmente impegnativa.
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Lazio, Lotito ancora a caccia di acquirenti: la Salernitana va ceduta
Il tempo passa e Lotito non ha ancora trovato acquirenti per la Salernitana. Il patron della Lazio è a rischio
La situazione
La piazza campana è calda ma ora è passata dall'euforia della promozione, all'ansia di non poter partecipare. Come ha sottolineato lo stesso Gravina appena un po' di tempo fa, la FIGC è pronta ad usare il pugno di ferro se non verranno rispettate le regole. I tifosi granata si augurano di poter tornare allo stadio per sostenere i loro beniamini nel massimo campionato ma ad oggi la loro situazione è particolarmente incerta.
Gli umori in città
Proprio di questo ha parlato l'ex calciatore Francesco Montervino. Centrocampista che ha vissuto le ultime stagioni della sua carriera proprio a Salerno. Questo è il suo pensiero, circa la delicata situazione dei campani, ai microfoni di TMW Radio: "Mi auguro che quanto prima si riescano a risolvere le beghe federali, anche perché io vivo a Salerno e sento l'umore della gente che è molto preoccupata. La città merita di giocare un derby che non gioca da anni, anche se col Napoli c'è poco da paragonare. Ho la speranza in cuor mio di vedere una sfida di sport e lealtà, senza dicerie stupide di troppo".
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