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Fabio Liverani
Ai microfoni di Radiosei, l'ex centrocampista della Lazio Fabio Liverani ha commentato l'esordio in Nazionale di Rovella, paragonandolo a sé e parlando anche del momento positivo dei biancocelesti. Queste le sue parole: “Io e Pirlo molto diversi da Rovella. Niccolò come primo pensiero cerca di ‘mettere in sicurezza’, il nostro no. Avevamo meno interdizione e contrasto, ma la nostra prima idea era andare in verticale, rischiare la giocata. Si tratta di avere o meno la naturalezza in questo tipo di giocata, si riduce tutto alle caratteristiche. Ieri ha fatto un’ottima partita, ha confermato il suo momento di forma. Partita non semplicissima, ha dimostrato di poterci stare tranquillamente con la maglia azzurra. Il primo anno alla Lazio è andato così così, adesso invece tutto è cambiato. Un giocatore completo, completato ancor di più dalla Nazionale e dalle gare europee. Il difficile sta nel mantenere questi standard. Subentrano pressioni mentali che ti mettono a dura prova. Ha raggiunto un livello in cui ora gli si chiede continuità.
Analogie Lazio-Nazionale? Qualcosa c’è. Credo che il punto sia attaccare la profondità e riempire l’area di rigore. Qui c’è un terreno comune. Ancora non riesco ad esprimermi al 100% sulla Nazionale, perché due Mondiali non fatti e l’ultima figura all’Europeo, fanno riflettere. Inoltre, ho l’impressione che non tutte le Nazionali approccino allo stesso modo alla Nations League. La base di Spalletti è ottima. Il nostro centrocampo è fra i migliori a livello europeo. Bisogna attendere i test importanti per maturare un giudizio completo. Isaksen? Ci sono giocatori che hanno bisogno del costante supporto del tecnico. Soprattutto quelli che giocano sugli esterni, fanno prestazioni diverse in base alla vicinanza alla panchina. Possono cambiare drasticamente la prestazione”.
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