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Liverani
Intervenuto ai microfoni di Radio Sei l'ex centrocampista della Lazio Fabio Liverani ha detto la sua sulla Nazionale e sulla squadra di Baroni. Liverani inoltre ha detto la sua sulla differenza dei settori giovanili tra oggi e qualche anno fa.
"La Nations League va presa con le pinze, non che non sia una competizione importante, ma le gare di agosto saranno sempre diverse da quelle che si giocano più avanti. L’inizio dell’Italia forse ci ha fatto pensare che i problemi fossero risolti, ma comunque il percorso intrapreso è giusto. Ci può stare la sconfitta con la Francia, sono stati superiori. In questo momento siamo al di sotto delle big d’Europa, ma poi nelle gare può succedere di tutto. Centravanti? Noi oggi abbiamo Retegui che è il capocannoniere e Kean che forse sta facendo il salto definitivo ma sono calciatori che stanno uscendo ora, non hanno conoscenze in campo europeo.
Il centrocampo invece ad oggi per me è uno dei più forti d’Europa, anche considerando i ricambi; in mezzo al campo ci sono tutte le qualità, velocità, gol, dinamicità. Davanti siamo ancora alla scoperta dei nostri attaccanti, non abbiamo certezze. È evidente che ogni società ha dei momenti storici, la Lazio per tanti anni è stata nell’Olimpo. Questo significa che la società è importante, quindi i giocatori devono sentirsi al top. Devono alzare l’asticella e crescere insieme alla squadra. Il tifoso è giusto che sogni e si affezioni, ma è altrettanto giusto che la società comprenda quando è il caso di cambiare qualcosa per ricostruire e dare entusiasmo.
Ora la Lazio ha chiuso un ciclo con Milinkovic, Immobile, Luis Alberto, Felipe e credo sia stato giusto per tutti. Allo stesso tempo si è scelto un tecnico e lo si sta seguendo, mettendogli anche a disposizione giocatori funzionali. Guendouzi e Rovella stanno vivendo un buon momento; bene entrambi ieri. In chi mi rivedo? Come caratteristiche non ce ne sono tanti come me. Se devo scegliere un calciatore dico Nico Paz, mancino anche se gioca più avanti. Mi piacerebbe allenarlo, ha qualità e intelligenza. Il mancino ha un qualcosa in più? Si dice ma di certezze non ce ne sono, sostengono che il mancino sviluppa una parte più estrosa e fantasiosa di un destro.
Durante i miei anni si cercavano più gli esperti, non i giovani. Oggi la Primavera si vede in tv, prima no. Io in Primavera a Viaregeggio facevo 20-25 gol, ora i ragazzi che ne fanno 15 sono più seguiti. C’era meno visibilità, meno attenzione alle categorie minori e quindi era più difficile arrivare in A. Il giocatore più talentuoso con cui ho giocato? Sono tanti, Nesta, Crespo, Stankovic, Mutu. Crespo aveva eleganza, era speciale, faceva gol in tutti i modi. Il più forte che ho allenato è Dia, anche se non l’ho avuto molto. Nelle mie squadre un giocatore così non l’ho mai avuto
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