Adesso sì: Luis Alberto ha preso in mano la Lazio. Non solo per via dei gol e delle giocate, ma soprattutto grazie a un atteggiamento da vero leader. Sarri lo ha sempre desiderato, non ha mai nascosto la sua ammirazione per le capacità tecniche dello spagnolo: "Luis è un giocatore molto intelligente. Tatticamente è sveglio, capisce sempre ciò che voglio da lui e lo mette in campo in breve tempo. Prima magari faceva finta di non capire, ma adesso le cose sono cambiate", l'elogio nel post partita contro la Sampdoria.
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Lazio, dai litigi alla titolarità: la parabola di Luis Alberto e Sarri
A novembre il rapporto tra i due era ai minimi storici, tanto che Sarri ne chiese la cessione a Lotito poco prima della pausa. A Bergamo un forte litigio tra i due aveva praticamente messo la parole fine all'avventura in biancoceleste del Mago, nessuno si aspettava una rinascita. Dal ritorno in campo di dicembre Sarri ha trovato un nuovo Luis Alberto, presente in allenamento e deciso a seguire i dettami del proprio allenatore. Fondamentale anche la mediazione dei compagni, Cataldi e Pedro su tutti, che hanno ricucito il rapporto con Sarri.
La definitiva intesa, almeno fuori dal campo, arriva durante un confronto a Formello. A inizio gennaio la Lazio fatica a ingranare e Sarri vuole vederci chiaro, ma Luis non ci sta: "Hai messo fuori me, adesso dovresti lasciare fuori tutti quanti". Parole da leader che hanno messo lo spagnolo sotto una luce diversa.
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