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Notizie Lazio: Cristian Ledesma
Domani si torna in campo: all'Olimpico arriva il Monza e l'euforia del derby, seppur con un po' di dispiacere, deve essere messe da parte. Questo sarà l'obiettivo principale di Sarri nella seduta di allenamento odierna in cui potrà capire chi ha ancora la testa al derby. Compito di Sarri sarà anche quello di pensare una possibile formazione visti i numerosi tra acciaccati e infortunati. Zaccagni è solo l'ultimo dei tanti biancocelesti che hanno alzato bandiera bianca. In attesa della seduta d'allenamento c'è ancora tempo però di volgere un ultimo sguardo a quella che è stata la partita vinta contro la Roma. Intervenuto in esclusiva al Corriere dello Sport l'ex centrocampista e capitano biancoceleste Cristian Ledesma ha raccontato il derby soffermandosi sull'enorme crescita fatta da Cataldi.
Perché Cataldi ci ha messo tanto?
"Era giovane, ci vogliono tempo, esperienza. Ora si muove in un ruolo diverso. Quando ha iniziato, era perfetto per giocare a due a centrocampo. Dipende dall’allenatore. Pioli gli aveva dato fiducia, a tratti era stato protagonista. Poi i prestiti al Genoa e al Benevento, sperava di giocare di più. E’ rientrato, ha deciso di rimanere, ha avuto perseveranza. Ora, con Sarri, ha scoperto un ruolo che non era suo".
Il derby vale come riconoscimento.
"A volte si guardano i nomi e il curriculum, ma Danilo è maturato. Il sistema di gioco di Sarri lo favorisce. Dieci anni fa il calcio era diverso. C’era quello che impostava, quello che si inseriva, quello che correva. Oggi, se ti muovi a centrocampo, devi saper fare tutto bene. E’ completo. Così si è ritagliato uno spazio".
Con la Roma ha giocato benissimo.
"Di derby ne ha affrontati tanti, anche nelle giovanili, ma lo conosco, è un focoso, un certo tipo di atmosfera in campo può essere insidiosa. Di Danilo mi ha colpito la tranquillità, la responsabilità da giocatore maturo. E’ stato bravo per il modo in cui ha tenuto il centrocampo, ha saputo gestire il ritmo della partita, dimostrando grande maturità. Sta diventando un riferimento per la squadra e per l’allenatore".
Sta dimostrando di essere da Lazio?
"Se ha trovato la sua dimensione, sono felicissimo. Alla Lazio è una bella dimensione, vuol dire che è diventato importante. Lo assiste il bel gioco, con Sarri può migliorare ancora".
Cataldi è un regista diverso da Leiva o da come giocava Ledesma.
"Ha caratteristiche differenti, prima era quasi una mezzala, abituato al gioco corto. Ora gioca davanti alla difesa, da vertice basso, ha anche il passaggio lungo, riesce ad alternare meglio la giocata grazie agli input di Sarri. E poi conserva il dinamismo".
Valutazione complessiva del derby della Lazio?
"La squadra ha giocato la partita che andava fatta, anzi non ha approfittato di alcune situazioni per segnare il secondo gol. Sembra abbiano giocato tutti dietro, mi ha dato fastidio sentirlo. La Lazio nel primo tempo ha gestito la palla, aveva il dominio del gioco e muoveva la partita, nonostante mancassero Milinkovic e Immobile, giocatori fondamentali. Ha fatto la partita giusta per il momento, per le assenze, per le due sconfitte con Salernitana e Feyenoord e ha vinto con merito".
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