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Lazio, il Lecce non è più tabù: quinta vittoria di fila. Ma pesano i cartellini

Lazio-Lecce
I biancocelesti partono male e sulle gambe, poi escono alla distanza e pur giocando una gara sporca portano a casa un successo che vale oro
Michele Cerrotta

Non è mai gara banale quella tra Lazio e Lecce e lo dimostrano subito i primi minuti del lunch match all’Olimpico. La gara è subito viva con tanti ribaltamenti di fronte, le squadre giocano a viso aperto già dai primi minuti. L’occasione più grande del primo tempo - l’unica - per la Lazio arriva al 13’: tacco di Luis Alberto in area per Isaksen che calcia ma trova la pronta risposta di Falcone. Al 24’ Sarri perde Patric: lo spagnolo, rimasto a terra in un contrasto precedente, è costretto ad arrendersi per un problema alla spalla destra. Al suo posto entra Romagnoli. Passano dieci minuti e c’è l’occasione migliore per il Lecce: cross basso dalla sinistra su cui bucano tutti, la palla finisce a Kaba che trova la pronta risposta di Provedel in corner. Dalla bandierina la palla arriva a Pongracic che di testa manda fuori.

La Lazio si spegne alla distanza, troppi errori in fase di impostazione che regalano pericolose ripartenze ai salentini e troppi errori sull’ultimo passaggio che ne negano altre ai biancocelesti. A pochi secondi dal 45’ Zaccagni salta e prova a prendere posizione su Gendrey, per l’arbitro è fallo. L’esterno biancoceleste prova a rialzare l’avversario che reagisce: giallo per entrambi. Alla fine dei tre minuti di recupero si accende un nuovo capannello intorno a Zaccagni, che viene portato via dai compagni. Nervosismo alle stelle e poca cattiveria agonistica nella prima frazione per la Lazio. Sarri cambia all’intervallo: fuori Isaksen per Pedro e il canario prova subito a rendersi pericoloso al 51’ con una conclusione che si spegne alta. Ci prova anche Zaccagni tre minuti dopo, la palla sfiora la traversa ed esce. Cambia anche D’Aversa al 57’: fuori l’ammonito Gendrey, dentro Venuti.

La Lazio però è più viva e lo dimostra al 59’: un Rovella fin qui monumentale imbuca in verticale per Luis Alberto che appoggia a Felipe Anderson. Il brasiliano calcia forte e buca Falcone per il vantaggio della Lazio che fa esplodere l’Olimpico. Il Lecce prova a rispondere: tre minuti dopo contatto leggero in area biancoceleste tra Pellegrini e Kaba, né per l’arbitro né per il Var c’è fallo. Cambia Sarri al 65’: fuori Luis Alberto e Pellegrini, dentro Vecino e Lazzari. Due minuti dopo altra buona occasione per i salentini: Almqvist mette dentro per Krstovic che di testa manda fuori. Al 72’ dentro anche Blin e Strefezza per Kaba e Gonzalez nel Lecce. Bello due minuti dopo il cross di Lazzari per Zaccagni, l’esterno però non riesce a colpire il pallone. Al 75’, all’ennesimo fallo subito da Zaccagni, finalmente arrivano fischio e giallo per Venuti.

Il giallo lo prende anche Guendouzi al 77’ per un fallo sulla trequarti offensiva biancoceleste. Due minuti dopo, però, arriva l’ultimo cambio per Sarri: fuori Zaccagni, torna in campo Immobile. All’81’ arriva il cartellino giallo anche per Ramadani, duro su Rovella: il Var controlla un potenziale rosso, poi lascia correre. Ancora cambi nel Lecce all’85’: fuori Gallo e Oudin, dentro Dorgu e Piccoli. Vicina al raddoppio la Lazio un minuto dopo: cross di Guendouzi, prima Vecino poi Immobile provano a concludere in porta ma la difesa salentina si salva in corner. Duro Vecino su Ramadani all’89’: giallo anche per lui. Ammonito anche Immobile nel terzo dei quattro minuti di recupero insieme a Pongracic, ma fanno tutti i salentini: Ciro prova a calciare, Falcone reagisce e Pongracic si fa sotto al capitano biancoceleste. Diffidato anche lui, salterà il Napoli. Rimangono dubbi sulla gestione, ma conta solo il triplice fischio: la Lazio vince la quinta gara di fila e batte finalmente il Lecce.

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